Rai, il flop di “Petrolio”, la trasmissione di Giammaria

Riflessioni sul programma in seconda serata condotto da Duilio

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Petrolio, il programma di Raiuno condotto da Duilio Giammaria, non ha deluso le nostre previsioni: share basso 10,77 %, ascolto appena sopra un milione, in una seconda serata di palinsesto costruita solo per aiutare la trasmissione; non è servito neppure il traino di Montalbano con i suoi quattromilioni e seicentoquarantaseimila spettatori e il 23,06 % di share. In fuga da Petrolio quindi circa tremilioni e seicentomila spettatori.

ASPETTATIVE (BASSE) SODDISFATTE – Avevamo atteso Petrolio per tutta l’estate, strombazzato dai giornali e dall’ufficio stampa della Rai, e ci siamo messi alla visione del rivoluzionario prodotto con tutta la passione di cui siamo capaci. La prima immediata sensazione è stata quella di ritrovare effettivamente un’idea innovativa, quella di una grande azienda di surgelati (Findus) che sta lanciando sul mercato una piramide trasparente che contiene cibi precotti e che solo in cinque minuti di microonde diventano squisite prelibatezze. Appena Petrolio ha preso vita, ci siamo accorti delle similitudini: la scenografia era molto vicina alla piramide trasparente, nel microonde dello schermo Duilio Giammaria si è sciolto leggermente con quel suo fascinoso impaccio, ben vestito con un tocco di negligé, occhio inquieto dell’inviato di guerra, alla ricerca della telecamera giusta. L’aspetto più curioso è stato che sulla trasparenza della scenografia apparivano sovrapponendosi, scritte, ghirigori, sbaffi, fino a coprire il bel Duilio. Una gettata di grafica che forse era stata comprata in saldo dalla vicedirettore di Raiuno, Ingegner Roberta Enni, grande sponsor del programma.

ILLUSIONI E TITOLI DI CODA – Cercando di scorgere in questo guazzabuglio il conduttore, abbiamo con fatica scoperto lo scoop di Petrolio: l’Italia e le sue bellezze sono trascurate, i nostri musei sono alla deriva (sob!). Un Duilio leggermente più cicciotto (registrazioni effettuate evidentemente tempo fa) conduceva anche nelle riprese esterne e portava a termine interviste clamorose ai soliti amici di Petrolio e di Matteo Renzi: Della Valle, Nardella ect. Gli autori si sono subito affezionati a una ripresa effettuata dall’alto dove si vedeva la gente correre a velocità accelerata nelle piazze e nei musei affollati, un’invenzione che risale al film muto, e di questi inserti ne abbiamo contati ben 16. Insomma tra un continuo susseguirsi di inquadrature “originali”, cercando di scorgere qualcosa nello schermo velato da una tela di sufficiente arroganza ( nessuno dei geniali autori si è accorto che i contenuti svanivano tra tanti orpelli?) siamo giunti con fatica ai titoli di coda di Petrolio. Che dire? Recentemente Duilio Giammaria si è messo in competizione con Bruno Vespa, cui ha sottratto gli spazi sulla seconda serata di Raiuno. Noi abbiamo trovato una bella differenza tra i due conduttori, facendo riferimento sempre al mondo gastronomico, Bruno Vespa ci sembra un cosciotto d’agnello abruzzese cucinato sulla brace, appetitoso e stimolante, il bel Duilio invece un insipido prodotto surgelato che neppure il microonde della tv riesce a sciogliere. Forse c’è un errore di palinsesto, Petrolio dovrebbe andare in onda su Raidue, dove Angelo Teodoli direttore, detto Capitan Findus, potrebbe dare il giusto rilievo all’opera. Ma con il tempo, vedrete, Petrolio troverà finalmente la sua giusta collocazione… Basta saper aspettare.

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