Gli ascolti di Ballarò e di diMartedì sembrano ormai indirizzati verso una certa stabilità: il primo condotto da Massimo Giannini su Rai 3 ha ottenuto il 6,8% di share e 1.569.000 ascoltatori con un aumento rispetto alla puntata precedente del +0,3% e di 84.000 spettatori mentre Floris su La7 ha raggiunto il 4,0% di share e 927.000 di ascoltatori, con una leggera flessione -0,2% e -41.000. Variazioni impercettibili. Comunque Giannini non può ancora cantare vittoria perché Ballarò lo scorso anno toccò il 12,8% di share con 3.098.000 ascoltatori, quindi Rai 3 ha perso 6 punti secchi. Un clamoroso risultato negativo.
LE DIFFERENZE – Noi abbiamo seguito con cura le due trasmissioni, sicuramente Ballarò ha la fortuna di andare in onda su un canale Rai che ha la totale copertura in Italia, mentre La7 ha solo l’80%. Tra i due conduttori non c’è proprio storia. Floris è completo, professionale, solido, parla con una dizione precisa, quella che si è costruito in anni di radiofonia, mentre come avevamo immaginato Giannini è più etereo, sembra un pulcino bagnato, smarrito e impaurito nello sguardo, soprattutto ha problemi di dizione, spesso non è facile comprendere appieno le domande e le sue considerazioni.
IL DUBBIO? – Viene confermata perciò la preoccupazione che molti avevano anticipato: Giannini non ha mai fatto tv, perché non è stato scelto un giornalista Rai, tra i 1700 interni che forse era più fotogenico e esperto di dirette? Come si dice a Roma: nessuno nasce imparato e quindi Giannini con fatica fa il meglio che può fare, ma abbiamo paura che il suo sei di share, la misera sufficienza, sarà il voto finale nella sua pagella. Quindi non è corretto vedere solo gli ascolti nella sfida diretta tra i due conduttori, ma si dovrebbe sempre considerare il passato: 6 punti in meno sono una bella botta e dovrebbero gravare sulla valutazione reale del programma. Tra i due conduttori comunque per noi, professionalmente, non c’è paragone: Floris batte Giannini 7 a 2.
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