Oggi ci troviamo a raccontare la situazione paradossale che accade in Rai. Potremmo rubare il titolo a un famoso programma televisivo condotto da Luca Barbareschi, “Il grande bluff”! In questo caso, però, la protagonista è Luisa Todini. Forzista della prima ora, agli albori del “partito di plastica”, consigliera Rai in quota centrodestra (ma ha votato sempre in modo contrario ai suoi colleghi di “area politica”), nominata a Poste Italiane dal governo Renzi, dimissionaria dal CDA della tv pubblica, in dissenso con la votazione sul ricorso contro il prelievo dei centocinquanta milioni di euro. In realtà le dimissioni erano previste e programmate. In fin dei conti questi consiglieri lavorano in tv, ma pensano di essere in un film. Fanno gli attori, solo che gli effetti sono reali e devastanti per il pubblico e per i posti di lavoro.
LA LEGGE NON È UGUALE PER TUTTI – L’esito della riunione del CDA ha preso alla sprovvista il governo e gli apparati che si occupano della Rai. I consiglieri (anche di centrosinistra) hanno votato liberamente e sono stati accusati di avere operato una scelta politica contro il governo. Gherardo Colombo, consigliere in quota PD, che conosce bene la legge (che non è uguale per tutti) ha votato contro il prelievo e a favore del ricorso. Proprio perché la legge non è sempre uguale per tutti, un governo futuro potrebbe accusare i consiglieri di non aver fatto nulla per difendere la Rai (che era in attivo) da un prelievo (pare) incostituzionale, e che ha messo l’azienda in mutande, costringendo il Direttore Generale a “svendere” in borsa un pezzo di Rai Way (i ponti di trasmissione) che sono stati acquistati per lo più da compratori stranieri! E se un giorno sotto mentite spoglie fosse l’ ISIS a comprare le quote per lanciare la “guerra santa” nel nostro paese (Come profetizza in qualche maniera Nostradamus)?
GUBITOSI VERSO LA RICONFERMA? – Proprio il Direttore Generale, tanto (in apparenza) vituperato da Matteo Renzi, è stato il più rispettoso delle azioni da parte dell’azionista, scagliandosi apertamente contro il CDA e la Presidente! Molti a questo punto prevedono una riconferma di Gubitosi come Amministratore Delegato.
IL GRANDE BLUFF – Le operazioni per sistemare la Rai nei prossimi mesi prevedono lacrime e sangue. Si parla di più di 800 lavoratori da accompagnare all’uscita, tra cui alcuni top manager con lo stipendio intorno ai cinquecentomila euro. Poi la riforma dei telegiornali dà ragione al Direttore Generale. Come si fa a protestare per cinque telecamere dei vari TG a seguire il Premier, e a non sostenere Gubitosi nell’accorpamento delle testate in un unico canale alla news? Come avrete capito è un “grande bluff”!
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