Recentemente il premier Matteo Renzi ha fatto una dichiarazione contro Beppe Grillo piuttosto energica, quasi fosse l’annuncio dell’inizio della fine in politica del comico genovese. “Torna a fare i suoi tour grazie al vostro, al nostro lavoro. E questo è un bene per lo spettacolo… Quando il 25 maggio ci siamo svegliati con quel 41 per cento, è accaduta una cosa molto importante: si è messa la parola fine al populismo di Grillo e il mondo dello spettacolo vi deve molto, dato che dal 13 marzo Grillo tornerà a fare teatro”.
GRILLO – Grillo ha risposto in maniera piuttosto seriosa: “Solo chi non ha mai fatto nulla in vita sua può permettersi di sbeffeggiare chi lavora, ho iniziato a lavorare 40 anni fa e da allora ho sempre vissuto del mio lavoro… “. In realtà Matteo Renzi ha detto un’imprecisione piuttosto grossolana, perché in realtà Grillo ha sempre continuato a fare i suoi show teatrali, basta pensare allo spettacolo di “Te la dò io l’Europa” che ha debuttato il primo aprile 2014 a Catania e via via ha toccato varie città come Napoli (PalaPartenope), Milano (Teatro Linear4Ciak), Bologna (Unipol Arena) Firenze (Mandela Forum), Roma (PalaLottomatica). Prezzi popolari con biglietti in vendita da venti euro e commercio anche delle video cassette a 3 euro. Molti non sanno che nella vita di Grillo non c’è soltanto Gianroberto Casalegno, il suo più noto consigliere, ma anche un mite signore che da anni gli sta accanto e che si chiama Cencio Marangoni. Un personaggio conosciuto soprattutto dagli addetti ai lavori dello spettacolo, è un impresario che da sempre segue Grillo e non solo lo rappresenta ma ne è anche un amico fidato.
LA MARANGONI SPETTACOLO – La “Marangoni spettacolo” ha avuto momenti di gloria soprattutto negli anni novanta quando aveva nel suo carnet ad esempio Sandra Mondaini e Raimondo Vianello. Adesso nel suo portafoglio sono rimasti pochi i personaggi noti, come ad esempio Laurenti e Chiambretti, brilla invece da sempre la stella di Grillo. Grazie a Marangoni il lavoro del comico genovese non si è mai fermato, certo sono finiti i tempi in cui spuntava budget superiori a quelli di Benigni (a proposito quanto incasserà Roberto per le prossime performance su Raiuno? Rimarrà un mistero?). Questo ci fa pensare che in realtà Grillo abbia sempre considerato, giustamente, la parte più comica della sua vita quella della politica, mentre la parte più seria è rimasta quella del suo lavoro di professionista dello spettacolo. Forse il più bravo d’Italia ma con la concomitanza della politica, il meno pagato. Quindi in qualsiasi momento potrebbe accadere che Beppe Grillo lasci il partito Cinque stelle per dedicarsi alla sua vera attività di show man. Si è organizzato bene per il futuro. A quando l’abbandono in una valle di lacrime di Casalegno per seguire solo il fido Cencio Marangoni? Come sempre ai posteri la facile sentenza. Continua…
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