Rai, ok al piano Gubitosi: “rivoluzione” storica della tv pubblica

Prevede risparmi di circa 80-100 milioni di euro grazie alla creazione di due newsroom: da un lato Tg1, Tg2 e Rai Parlamento, dall'altro Tg3, Rainews24 e Tgr

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Rai Gubitosi

Si è riunito a Milano nella sede di Corso Sempione il cda della Rai che ha approvato il piano di riorganizzazione dell’informazione messo a punto dal direttore generale Luigi Gubitosi.

IL PIANO – La proposta è stata approvata con 5 voti a favore e 3 contrari senza quindi raggiungere quella unanimità che il direttore aveva forse sperato. Il piano per la riorganizzazione del settore informazione prevede risparmi per la tv pubblica di circa 80-100 milioni di euro grazie alla creazione di due newsroom: da un lato Tg1, Tg2 e Rai Parlamento, dall’altro Tg3, Rainews24 e Tgr. Sicuramente una vittoria per il dg di viale Mazzini che, in più volte si è detto pronto a “giocarsi tutto” pur di portare avanti il piano di riforma delle news. Le 132 pagine del piano illustrano ogni punto di quella che viene definita una “rivoluzione” storica della tv pubblica: dalla logistica ai trasferimenti, dal personale alla riorganizzazione delle testate.

IL CASO – All’ordine del giorno anche il caso del consigliere Verro sotto accusa per una presunta lettera inviata nel 2010 a Silvio Berlusconi, in cui si indicava all’allora presidente del consiglio un elenco di trasmissioni su posizioni considerate ostili a quel governo di centrodestra. Fuori dall’ordine del giorno, invece, l’Opas lanciata a sorpresa da Mediaset per l’acquisto  Ray Way recentemente quotata in borsa e proprietaria della rete strategica delle torri di trasmissione. Su questa questione è comunque intervenuto il Governo assicurando che il 51% della rete di diffusione del segnale Rai sarebbe rimasto in mano pubblica. Salta in ogni caso di un accorpamento ben più radicale dei notiziari di una unica ‘news room’ secondo il modello spesso citato della britannica Bbc.

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