Bisogna riconoscere che quando uno segue il programma di Raiuno “Storie Vere” di Eleonora Daniele non può fare a meno di rimanere sbigottito. Emergono subito due fatti sorprendenti: che la signora Daniele ha la licenza di fare tutto ciò che vuole nel suo spazio, senza alcun controllo editoriale, e che la presentatrice non sta realizzando un prodotto per il mattino di Raiuno, ma una piccola porzione della futura “Vita in diretta” che dovrebbe condurre quest’estate. Sta approfittando dell’oretta messa a disposizione, per far capire a Giancarlo Leone direttore di Raiuno e al vicedirettore Ludovico di Meo, quanto sarà brava a condurre il contenitore del pomeriggio di Raiuno (l’altro anno fece flop).
STORIE VERE – Secondo noi “Storie vere” resta un vero scandalo del servizio pubblico, in una fascia superprotetta si trattano temi legati al crimine e drammi di cadaveri, sangue e violenza, anche lo studio è inzeppato di criminologi frequentatori dei vari salotti televisivi. Il tutto per racimolare pochi spettatori in più di Uno mattina, in una fascia senza concorrenza. Esemplare ci è sembrata la puntata del 9 marzo. La Daniele, trasformista di notevole capacità, imita Federica Sciarelli di Chi l’ha visto affrontando il Caso Ragusa e del marito Logli, ne prende le stesse movenze mentre cammina nello studio. Il programma è monotematico sul crime, la scaletta ci offre anche le ultime sul delitto di Yara, poi subito dopo si bamboleggia sull’infermiera killer di Lugo (pensate come i telespettatori anziani trascorreranno con tranquillità una degenza in ospedale sapendo che potrebbero essere uccisi!), poi la conduttrice si trasforma in inviata di Striscia la notizia e ci dedica un bello spazio sui falsi invalidi (trito e ritrito). Praticamente sono passati circa 50 minuti intrisi di questi temi piacevoli e ricostituenti per il pubblico del mattino, sempre condotti con palese superficialità e con quel vocabolario ricco di 77 parole d’italiano che conosce la ex del Grande fratello.
DAL PROFANO AL SACRO – Nel finale ovvero negli ultimi minuti si passa dal profano al sacro, la Daniele scomoda la Madonna per racimolare un po’ di ascolto, e si parla dei danni alla statua della Madonna di Medjugorje danneggiata da un vandalo. Un tema quello del sacro che ormai viene affrontato spesso a Storie vere, con grande superficialità, si capisce che si parla di religione per riscattare un programma spudorato, privo di senso, superficiale, che affronta la morte violenta di una persona, con la stessa attenzione che si mette nel descrivere una ricetta di Vissani. In conclusione “Storie vere” sta diventando uno show pericoloso, ma d’altra parte se la Daniele è lasciata libera di fare ciò che vuole, non si dovranno lamentare un giorno i vari responsabili della Rai (che non controllano), di essere accusati non solo dalle associazioni dei minori, ma anche dalla Corte dei Conti di spendere soldi per un progetto che non ha niente del servizio pubblico (ci sono molti bambini piccoli che stanno in casa in quella fascia oraria). Tra l’altro ci pare che di soldini ne siano stati investiti tanti, a guardare i numerosi collegamenti dalle varie zone dell’Italia. “Storie vere” è un clone inutile che offende i telespettatori che meriterebbero qualcosa di più originale e soprattutto un programma di utilità. Almeno che uno di loro non voglia diventare un giorno un serial killer… Continua.
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