L’inizio della settimana televisiva offre sempre molte suggestioni sugli ascolti. Il dato è sempre lo stesso: la direzione fiction Rai, con l’aiuto anche di Rai sport, sta salvando gli ascolti di Raiuno.
VALUTAZIONI – Cosa sarebbe mai la rete condotta dal mitico Leone Giancarlo se si valutassero solo i risultati della sua produzione? Una catastrofe. E a spulciar sulla giornata della rete ammiraglia si notano dolorose perdite, “Uno mattina” naviga su un miserrimo 17% di share. Eleonora Daniele, che sta iniziando la raccolta dei temi più “crime” per la “Vita in diretta estate” che condurrà insieme a Salvo Sottile (altro brivido giallo), naviga sempre sul 17% con il suo “Storie vere”. Elisa Isoardi non sfonda ma almeno ha il merito di trattare ogni giorno nel programma “A conti fatti” temi strettamente legati al servizio pubblico, in linea quindi con il futuro che si prospetta per la Rai con la riforma Renzi. La “Prova del cuoco” continua la sua tragica emorragia di ascolti barcollando sotto la scure di “Forum”, Vita in diretta è sempre intorno a un 16%, probabilmente i due conduttori assai capaci non hanno alle spalle bravi autori che possano trovare argomenti appetibili e diversi dai soliti omicidi italici.
LA CATASTROFE ANNUNCIATA – Insomma Raiuno giace sotto l’insipienza di questo direttore che solo come @Giankaleone su twitter ha mostrato vitalità e creatività. Lo avevamo annunciato che anche “La macchina della verità” inserita al posto dei “Dolci dopo il tiggì”, uno “spuntino” nato dopo ore e ore consumate in estenuanti riunioni alla ricerca del format giusto che piacesse anche all’ Endemol, non sarebbe funzionata. Un’idea vecchia come il cucco, che sta già sotto la media d’ascolto anche della pasticceria della Clerici. Insomma non basta pensare con gaudio che tra poco Leone andrà in pensione e che giungeranno nuovi amministratori, purtroppo la catastrofe che lascia dietro di sé è così immane che ci vorrà un pifferaio magico per risollevare le sorti di Raiuno. L’occupazione della Rai che ha fatto il direttore generale Gubitosi con i suoi tecnocrati e con la partecipazione straordinaria del vicedirettore generale Antonio Marano, ha prodotto i suoi danni nel comparto editoriale. Anche il gioiellino del d.g. ovvero il programma “Petrolio”, condotto dal tenebroso e immobile Duilio Giammaria (per la sua inespressività potrebbe fare coppia con Miriam Leone in qualche fiction) non si trasforma in benzina. Non carbura, nonostante gli strombazzamenti dell’ufficio stampa Rai e la scelta strategica di metterlo dopo la fiction di Mennea che ha ottenuto un 25% di share e il bel Duilio solo il 10%. Cara povera Rai, non ti abbiamo mai vista così vecchia, e non basterà la volontà dei dipendenti, con l’orgoglio che hanno sempre mostrato, a rilanciare l’azienda. I danni che stanno lasciando dietro di sé gli uomini al comando come anche i direttori di Raidue e Raitre Teodoli e Vianello non saranno facilmente colmabili e giustificheranno quindi la necessità di ridimensionare la Rai, come certi gruppi di potere hanno sempre voluto.
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