Rai, grande esibizione del trio dei “floppers”

Leone, Teodoli, e Vianello fanno cilecca sulle tre reti

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Giovedì scorso, in contemporanea, a reti unificate, in prima serata si è svolto uno dei più clamorosi concerti del gruppo più in voga della Rai: il trio dei Floppers. Innanzi tutto meritano di essere citati uno per uno: Giancarlo Leone direttore di Raiuno, Angelo Teodoli direttore di Raidue, Andrea Vianello direttore di Raitre. Sono riusciti nel miracolo di uccidere Antonella Clerici con un 13% di share, ammazzare il programmino sfiatato Virus con il 3% di share e soffiare sullo zero assoluto con il programma “Io leggo perché” (2% di share) per un totale fantastico del 18% .

IL TRIO – L’esibizione de “Il trio dei floppers” è stata giustamente apprezzata e commentata favorevolmente da tutti i componenti del Cda Rai, commossa e felice la Presidente della Rai Tarantola , finalmente anche il D.g. Gubitosi ha mostrato emozione e qualche lacrima ha solcato il suo volto sempre serio. Sembrerebbero invece essere stati meno propensi alla letizia i rappresentanti della Corte dei Conti, ma si sa il mondo è fatto anche di chi soffre d’invidia. Finalmente giovedì sera grazie all’esibizione contemporanea del Trio si è potuta constatare la salute della rai. Ottima direi! Mentre sul tramonto della Clerici su Raiuno abbiamo speso chilometri d’inchiostro, ci soffermiamo su Raidue e sul tristissimo programmino chiamato Virus che si è sempre mantenuto sotto lo share di Fatti Vostri e soprattutto di Sereno variabile. Un gioiellino di cattivo gusto, sia per la scenografia e per la regia (elementi scelti personalmente dal direttore Teodoli, uomo raffinato e di cultura, come ben si sa).

IL FLOP DI PORRO – Nicola Porro è un conduttore spentarello come Massimo Giannini a Ballarò, (tutti e due vicedirettori di quotidiani, ovviamente scelti fuori dall’azienda che conta ben 1800 giornalisti interni provetti e collaudati). Nel curriculum di Porro spicca soprattutto il fatto di essere stato licenziato in diretta da Cairo, imprenditore lungimirante, evidentemente.

IO LEGGO PERCHÈ – Ma passiamo al “tenore” del gruppo del Trio dei floppers, l’uomo che ha lanciato i più straordinari acuti nella stagione televisiva: Andrea Vianello. Per l’occasione della giornata dedicata al libro è riuscito a raggiungere con il suo “Io leggo perché” il 2% di share. Un programma che è diventato non la festa della lettura, ma la commemorazione funebre del libro, degli scrittori, e di quei pochi lettori che sopravvivono in Italia. Una catastrofe: quando si parla di libri in tv, soprattutto in Rai, si mostra la copertina, si chiedono due e tre cose all’autore, ma rigorosamente il libro non è stato letto dall’intervistatore, non si approfondisce nulla, ricordano certi programmi che si definiscono multimediali solo perché nello studio c’è un computer. Non basta mettere un libro in esposizione e pensare di aver fatto cultura in tv. In realtà il pubblico televisivo è attento e sembrerebbe conoscere la cultura più di quanto sappia un qualsiasi dirigente della Rai, che potrebbe avere, dati i tanti impegni, solo il tempo di dedicarsi alla lettura approfondita di Dagospia. Basti pensare al vicedirettore generale l’ex leghista Antonio Marano, che sovrintende a tutta la parte editoriale della Rai. E’ noto quanto ami la cultura e il suo mondo, alcune malelingue confermerebbero che il dottor Marano abbia sul comodino, in bella vista,  l’ultimo copione realizzato da lui a Rai Due, quando era direttore, ovvero quello dell’Isola dei famosi. Continua…

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