Doveva essere la serata trionfale di Raiuno, il ritorno agli antichi fasti, l’occasione per il direttore Leone di riscattarsi almeno un po’ dalle recenti brutte figure. Niente da fare, la serata d’inaugurazione dell’Expo a Milano ha mostrato il peggio del peggio di Raiuno, l’evento si è ridotto a essere la classica trasmissioncina folkloristica, (tipo il premio Barocco) con un conduttore e una valletta che mal si adattavano all’avvenimento televisivo più prestigioso dell’anno, in mondovisione. Paolo Bonolis è il presentatore che ormai tutti conosciamo, dal taglio popolaresco, e che sembrerebbe quasi incattivito dal confronto sul preserale dove vince alla grande sempre Carlo Conti.
Bonolis invecchiando non è migliorato, è fortemente “trascinato dal trash”, dalle volgarità sottintese, da quel gusto pecoreccio che quotidianamente vediamo esposto nel programma “Avanti un altro” con Gerry Scotti. La scelta su di lui era certamente in antitesi con la necessità di celebrare con orgoglio e calore un avvenimento così importante. La valletta della serata inaugurale dell’Expo era colei che avrebbe dovuto condurre da sola la trasmissione ovvero la show-girl superpagata Antonella Clerici, l’ombra di se stessa, ingrassata, impacciata, con gli occhi tristi. Antonella Furiosa è stata umiliata in un ruolo secondario da Bonolis, grande freddezza quindi tra i due: un gelo che ha dato l’impronta fin dall’inizio alla trasmissione.
Una mancanza di calore che è pesata negativamente anche sul cast internazionale dove figurava al centro uno straordinario Bocelli. Un vero peccato insomma, e anche se forse qualcuno della Rai penserà che l’ascolto sui 6 milioni di spettatori sia stato un gran successo, noi invece lo show lo riteniamo il più brutto flop d’immagine della gestione di Giankaleone. Purtroppo non poteva che essere così. La scelta sui due conduttori sbagliati è avvenuta per quel destino inesorabile che guida Raiuno: lo spettacolo era in appannaggio a Lucio Presta e l’agente ha scelto due della sua agenzia Arcobaleno tre. Con il risultato che lo show di Raiuno ha dato dell’Italia una rappresentazione assai modesta e molto banale. In tutta questa faciloneria televisiva ne ha fatto le spese una delle facciate più spettacolari del mondo: quella del duomo di Milano tagliato alla base da un palco che ricordava quello che si usa nelle feste patronali, magari durante la sagra del tortello. Un orrore, possibile che nessuno se ne sia accorto, era come aver messo un paio di mutandoni sfilacciati al duomo di Milano.
Bastava spostare il set leggermente e rispettare la bellezza di uno dei monumenti artistici più acclamati e più visti. Alla collana dei flop di Leone si aggiunge quello che mancava: una bella manciata di cattivo gusto, con la conferma che questo manager della tv pubblica (prima ha affossato la direzione Intrattenimento e adesso irrimediabilmente Raiuno) non può più restare al suo posto. Non gli resta che dimettersi. O no? Continua.