Expo 2015, la Rai “prestata” (un logo e nulla più)

La denuncia: «Come già accaduto per la trasmissione i "100 anni del Coni" e con "I dieci comandamenti", anche questa volta l'azienda si limiterà a fare da umile Service Video

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Le parole per descrivere il curioso metodo di assegnazione dei lavori in Rai sono finite ma non sembrano vedere fine invece il ricorso ad appalti e alle società di produzione secondo i soliti metodi poco trasparenti.
«Per la serata di apertura dell’Expo 2015 in diretta su Raiuno e condotta da Paolo Bonolis e Antonella Clerici, qualche entità soprannaturale – scrive l’associazione Rai Bene Comune/Indignerai – che evidentemente nutre odio nei confronti della Rai pagata dai cittadini, ha deciso di affidare l’organizzazione dell’evento al potente e bravissimo, a detta di molti, Lucio Presta. Il signore in questione è l’agente della Clerici, di Bonolis e di molti vip che svolazzano nei palinsesti Rai. Come già accaduto per la trasmissione i “100 anni del Coni” e con “I dieci comandamenti”, anche questa volta la Rai si limiterà a fare da umile Service Video. Luci (curate da Massimo Pascucci, direttore della fotografia di Mediaset), scenografia, audio, regia e tutto il materiale sarà gestito e coordinato da Presta & Co. grazie alla sua Arcobaleno Tre – www.arcobalenotre.com-».

DUBBI ATROCI – «Vorremmo conoscere i nomi di chi ha permesso tutto questo – scrive ancora l’associazione -, vorremmo capire l’orrore che si prova a delegare l’immagine e la qualità Rai, che in mille occasioni abbiamo saputo offrire, a del personale non Rai. Cosa c’è di tanto infungibile in questa storia? Che la Rai avrebbe dovuto seguire e documentare l’evento Expo si sapeva da quando l’Italia si aggiudicò l’ESPOSIZIONE UNIVERSALE 2015, ossia nel lontano 31 marzo del 2008. E’ stata creata una struttura Rai apposta per affrontare gli impegni legati alla manifestazione, risulta quindi difficile e offensivo credere che La Rai, Servizio Pubblico, non sia stata in grado di pianificare gli eventi e le produzioni al fine di gestirli per la maggior parte internamente razionalizzando e pianificando i costi. E’ scandaloso come un’azienda con 13000 dipendenti non abbia una Dirigenza capace di selezionare, formare, utilizzare ed organizzare il personale interno. Incapacità o malafede? Il dg ora ci dice che siamo HOST BROADCASTER ma nella serata di apertura per un evento di tale portata saremo umili e maltrattatissimi Service Video. Cui prodest?»

RISORSE INTERNE – «Le risorse interne – conclude l’associazione – continuano ad essere offese e derise da scelte “incomprensibili”! Questo modello secondo il quale la Rai risulterà sempre piu’ marginale nella catena produttiva sembra ormai prendere piede; ci dicono che forse anche per il WIND MUSIC AWARDS 2015 e per il RECITAL DI ALBANO E ROMINA si stia proponendo la stessa soluzione. A queste domande purtroppo non riceveremo risposte chiare e trasparenti, questo è sicuro. L’unica cosa sicura è che il famoso BUON PADRE DI FAMIGLIA in RAI è morto ammazzato da un pezzo».

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