In una Rai popolata da soliti noti e propinatrice di flop più o meno annunciati, non si capisce bene perché ma il problema individuato da cento giornalisti dell’azienda radiotelevisiva avrebbe un nome e un cognome. Quelli di Cristiana Capotondi. Secondo diversi rumor, infatti, l’attrice e conduttrice romana dovrebbe affiancare Alessandro Antinelli nella prossima stagione della “Domenica Sportiva” (che quest’anno ha fatto un bel flop) e la notizia non è stata presa nel migliore dei modi dai numerosi redattori sportivi, per i quali sarebbe troppo costoso pagare una persona esterna alla rete, per quanto appassionata di calcio e competente conduttrice radiofonica, insieme a Giorgio Lauro, della trasmissione “Radio2a0” sul campionato di Serie A. In sua difesa si è però schierato a sorpresa un pezzo da novanta come il popolare giornalista Massimo Caputi.
L’IMPORTANZA DI RINNOVARE IL FORMAT – Dai microfoni di Radio Club 91 Caputi ha premesso di aver vissuto l’esperienza in Rai da esterno e di comprendere quindi logiche che determinano situazioni come quella ma «Cristiana Capotondi è una grande appassionata e una grande competente di calcio, io la conosco, è veramente una preparata». «Il giornalista in quella trasmissione c’è ed è Antinelli – ha quindi aggiunto, rispondendo al conduttore che evidenziava come la Capotondi non fosse neanche una giornalista –. È un interno ed è molto bravo. Lei lo affiancherebbe per dare un taglio un po’ più originale. È un modo per rinnovare un format di una trasmissione che negli ultimi anni ha vissuto di una conduzione singola. Io sono un giornalista e difendo la categoria ma se la trasmissione dovesse essere condotta solo da giornalisti allora non bisognerebbe far fare le interviste a Domenica In… Sono polemiche che ci sono da tanti anni».
LA CONDUZIONE CON ALBA PARIETTI – «È chiaro che uno prova a dare un’impronta diversa – ha proseguito Caputi –, a cambiare i connotati di una trasmissione e lo fa a fin di bene. Poi solo i risultati dicono se ha fatto bene o male. Nel caso della Capotondi, serenamente, dal mio punto di vista, è un modo di trovare una persona un po’ fuori dagli schemi tradizionali, perché non è una giornalista, è comunque un viso conosciuto, una ragazza brillante, è ha però una particolarità che poche donne dello spettacolo possono avere: la competenza». Con tutto il rispetto, quando io negli anni ’90 condussi la trasmissione con Alba Parietti, che fu veramente un grande fenomeno, beh… Alba aveva pochissime conoscenze calcistiche… Eppure funzionò. Chiaro, sono passati diversi anni e parliamo di un altro soggetto ma, in questo caso, abbiamo una persona gradevole che è anche competente. Magari spesso e volentieri si mettono nelle trasmissioni figure femminili che non capiscono nulla ma fanno bella presenza. Poi, per saperne di più magari dovreste chiedere a Carlo Paris ma io la vedo così».
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