Rai, la parabola discendente di Techetechetè

Da trasmissione leggera a programma celebrativo dei tempi gloriosi

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A lanciare l’idea di un programma d’intrattenimento composto da brani di repertorio fu Nicoletta Leggeri. Molti si ricorderanno di Videocomic, nato nel 1988, in onda su Raidue, che riproponeva le gag e gli sketch più divertenti dei grandi comici italiani andati in onda nei varietà trasmessi dalla Rai. Poi nacque Supervarietà con Paolo de Andreis su Raiuno, access prime time, che negli anni ha cambiato titolo e autori fino a diventare Techetechetè.

TECHETECHETÉ – Il programma secondo noi con il passar del tempo ha perso molta leggerezza, si è ingrassato di troppi ingredienti, ricco di piatti calorici, in più ingabbiato in un tema unico che non fa esplodere gli accostamenti come invece riesce ancora a fare a esempio Blob su Raitre. La sua ponderosità era molto evidente nella puntata di ieri sera dove si parlava di travestimenti, di uomini barbuti, di maschi vestiti da donna, l’idea lentamente si è persa per strada, ingolfata da immagini tutte simili… insomma ci è sembrato un programma ripetitivo. Techetechetè è sicuramente uno specchio della tv del passato, un modo un po’ sadico per suggerire ai telespettatori quanto tempo sia passato e quanto Baudo fosse bello e magro, quanto la Carrà fosse sexy, o ricordare chi non c’è più. Un programma che è diventato leggermente celebrativo, con un accento funebre. In più molte trasmissioni del passato, che vengono esaltate come capolavori, a noi rivelano quanto invece fossero rigide ridicole e impacciate.

DALLE STALLE ALLE STELLE – Basta rivedere i famosi show di Antonello Falqui, l’uomo che ebbe per tutta la sua carriera carta bianca, budget faraonici, le star più importanti dell’epoca per non realizzare mai un prodotto televisivo. Erano tutti show d’imitazione, musical teatrali, tratti da Broadway. Quanti balletti ci siamo dovuti sorbire, cori e coretti… Per fortuna che ci sono stati i vari Enzo Trapani, Paolo Beldì, Boncompagni che hanno riportato la Rai sulla strada giusta della tv. Comunque Techetechetè serve sempre per chi vuole rivedersi nello specchio della propria tv e bagnarsi di nostalgia. Per l’azienda pubblica è invece un bel risparmio, la cineteca è diventata il pozzo di petrolio per la Rai.

IL FUTURO IN CASA? – Tra l’altro c’è una preziosa gemma incastonata nei suoi uffici. La dottoressa Maria Pia Ammirati, direttore responsabile di Raiteche. Non bisogna mai dimenticarla, perché alcune vocine già suggeriscono un suo ritorno alla ribalta delle reti: sarà lei a sostituire Giancarlo Leone direttore di Raiuno, ormai vicino alla pensione?

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