Adriano Vianello, uno dei migliori interpreti del trio floppers della Rai anche ieri ha centrato il suo obiettivo di abbassare l’ascolto di Raitre con un nuovo programma, Parallelo Italia, condotto da Gianni Riotta che riesce a dimezzare l’ascolto di Giannini della settimana precedente da 10,4 di share a 5,3%.
IL DUBBIO – Gianni Riotta è un noto giornalista, editorialista, è stato anche direttore del Tg1, ma che ci azzecca come conduttore di una trasmissione in diretta, lui che notoriamente non è persona da esibizione e da talk? Un mistero che guida sempre le scelte del mitico sperimentatore Vianello. Tutti i giornali hanno criticato la trasmissione, Aldo Grasso compreso, e tra le battute che sono circolate la migliore ci sembra quella che dice che Giannini al confronto di Riotta sembra sveglio e veloce come Mentana. Noi spesso abbiamo criticato questo tipo di scelte, che forse vanno al di là della nostra comprensione, ci è piaciuto il titolo di Dagospia che ha detto: “Finché non avranno lavorato tutti gli amici di Vianello non finiranno i flop su Raitre”.
L’IPOTESI – Noi continuiamo a insistere: non sarebbe stato più normale che il re dei Floppers Vianello avesse fatto una selezione tra i 1800 giornalisti interni Rai e avesse scelto il volto del conduttore di Parallelo Italia? Possibile che non ci sia un giornalista in Rai con la barba e un po’ più sciolto? Il bravo Riotta avrebbe potuto fare l’editorialista del programma, l’autore capo, insomma la sua firma importante sarebbe stata evidente senza recar troppi danni all’ascolto. Ma si sa il barbuto Vianello viaggia per conto suo, e si calamita sempre sui progetti che possono avere insuccesso, c’è chi cerca in tv di parlare al pubblico e chi invece evidentemente non lo vuole. Non è che Vianello, ex conduttore, vuole eliminare tutti i suoi potenziali rivali mettendoli in onda in programmi avventati per ritrovarsi, dopo che se ne andrà dalla direzione di rete, a essere il conduttore principe di qualche trasmissione su Raitre?
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