Non ci pare che la coppia Daniele & Sottile abbia un gran successo nel pomeriggio di Raiuno con Estate in diretta. Su molti giornali e blog invece si parla dell’incanto della coppia, della bravura, dei risultati, della tremenda concorrenza che devono sconfiggere ogni giorno. Noi, che cerchiamo di non subire gli abbagli del solleone, ci rifacciamo agli ascolti dell’ultimo venerdì. “Estate in diretta” ha avuto nella prima parte 11,93% di share e 1 milione 452mila spettatori, e nella seconda parte un 13,39% con un milione e 323mila spettatori. Siamo cattivi noi a considerare questi risultati modesti, o è il pubblico che non perdona?
ANCORA UNA VOLTA LEONE SBAGLIA COPPIA – Tra l’altro a noi sembra che questo sor Salvo Sottile strappato alla concorrenza (non si sa quale) non riesca a funzionare. È molto nervoso e pieno di sé. Non troppo simpatico e un po’ supponente. Non ci pare che faccia breccia nel cuore del pubblico. Insomma, ancora una volta il mitico direttore di Raiuno Leone ha sbagliato la coppia di “Estate in diretta”, così come, del resto, quella della prossima “Domenica in” con Paola Perego e appunto il tanto amato da Presta, Salvo Sottile.
MEDIASET RIPARTE ALLA GRANDE – Nel frattempo la concorrenza non dorme, Mediaset ci sembra ben vitale per affrontare l’autunno. La prima puntata della nuova stagione di “Pomeriggio 5” andrà in onda il 31 agosto. Barbara D’Urso, più agguerrita che mai, ha infatti preteso di partire in anticipo per prendersi subito più pubblico possibile e, in seguito, affondare “La Vita in diretta” di Raiuno che partirà più tardi. Anche sul fronte delle prime serate Canale 5 non scherza: è come se l’azienda, dopo un periodo di sbandamento, abbia ricominciato con una gran voglia di vincere e stupire. Insomma, è tornata a far televisione, quella vera. Intanto, a “Striscia la notizia”, Maria De Filippi sarà la conduttrice delle prime due puntate, il 21 e 22 settembre 2015, e, probabilmente, avrà accanto Michelle Hunziker. Niente male come inizio di stagione.
E LA RAI LANGUE – La Rai invece sembra languire nell’attesa di tempi migliori proponendo tanta minestra riscaldata e, udite udite, alla fine, la grande riforma dell’Azienda si farà sempre ricorrendo alla vecchia e tanto vituperata legge Gasparri. Niente male, vero?
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