Rai, il nuovo Cda e le barricate di Repubblica: tanto rumore per nulla

Secondo il quotidiano la rivolta sarebbe partita dal trio di maggioranza: Siddi, Borioni e Guelfi

0
361

Il nuovo Cda della Rai aveva dato segnali di turbolenza nei giorni scorsi in merito alla possibilità paventata di dare al presidente Maggioni le deleghe per nomine dirigenziali di primo e secondo livello (non editoriali) e contratti fino a 10 milioni di euro: “Non siamo dei passacarte e niente può essere considerato automatico”. C’era addirittura il virgolettato. Ma si trattava un film che davano solo in un cinema: “La Repubblica”. Un articolo che preannunciava possibili scontri e barricate a partire da una questione, questa sì, spinosa: ma davvero non ci sono più le stanze per i consiglieri? L’appeal della notizia era, secondo la giornalista (Annalisa Cuzzocrea), che questa rivolta non sarebbe partita dai consiglieri di opposizione ma, udite udite, proprio dal trio di maggioranza: Siddi, Borioni e Guelfi.

ALTRO CHE BARRICATE – Ma la realtà supera sempre la fantasia e nella nuova Rai ottimista targata Renzi nessuna tensione, nessun litigio, nessun ripensamento. Il consiglio di amministrazione, infatti, in base all’art. 26 dello statuto sociale, ha attribuito al presidente Maggioni le specifiche deleghe in materia di approvazione di atti e contratti aziendali e lo ha fatto all’unanimità. Ammazza che resistenza, che barricate.

RAI4 SU SKY – Per le nomine editoriali è sempre il Cda a decidere ma il “borsellino” della Maggioni ha un margine di spesa davvero ampio. Se 10 milioni di euro vi sembran pochi! E se il Presidente può spendere, il DG a questo punto spande quanto meno buone notizie, come quella di un possibile approdo di RAI4 alla posizione 104 del canale di SKY. Mediaset infatti minaccia di oscurare i propri canali, attualmente posizionati proprio su 104, 105 e 106, aprendo, di fatto, una vera e propria guerra con la tv satellitare. L’arrivo di RAI4 su SKY segnerebbe una visibilità enorme per i suoi spazi pubblicitari e, soprattutto, la sigla di quel trattato di pace con Mamma Rai invocato da tutti (tranne che, a suo tempo, da Masi) e riportando di nuovo i soldi di Murdoch nelle casse sempre bisognose di Viale Mazzini.

DICHIARAZIONI E PRECISAZIONI – Manovre di alto livello insomma che fanno sbilanciare Giankaleone in una lode sperticata a Campo Dell’Orto durante la conferenza stampa di presentazione per la ripartenza di Porta a Porta. “Questo direttore generale è un uomo di prodotto, e molto competente, a differenza di quello precedente. E in questa Rai è una virtù”. Come come? Quindi “Giggino” non era competente? Deve essere apparso nella sala degli Arazzi il fantasma in persona del nobile padre per farlo rinsavire e infatti, in perfetto stile scudocrociato, come la buona educazione impone, arriva immediata la precisazione rispetto alla maggiore competenza di Gubitosi sul profilo finanziario. Non si sa mai, le strade si possono sempre incrociare in futuro.

 

[form_mailup5q lista=”maledetta tv”]