Rai, Vespa l’indistruttibile icona di un sistema di potere

Non scalfito dalle polemiche, ha portato di gli ascolti della trasmissione sui Casamonica ben oltre quelli di Renzi

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ignazio marino bruno vespa rifiuti twitter

Chiusa la vicenda della presenza dei Casamonica a Porta a Porta. Appurato che Vespa non incorrerà in sanzioni, tanto meno se invocate da Ignazio Marino e dal suo cotè che dei Casamonica forse conosceva a malapena l’esistenza, si può tentare una valutazione obiettiva dell’accaduto e delle polemiche che ci hanno tediato per giorni.

IL POTERE DI PORTA A PORTA – Diciamolo con chiarezza e fuori delle ipocrisie di chi nel sistema c’è dentro fino al collo: Porta a Porta è uno dei cardini del sistema mediatico della Tv pubblica che il presidente Renzi e le sue pedine accuratamente nel sistema Rai non hanno alcuna intenzione  di smantellare. Perché Vespa è una icona del sistema, chiunque ne governi apparentemente il timone. Un giornalista ‘di sistema’ (appunto) tanto esperto dei suoi meccanismi anche occulti da scriverci libri, più o meno apprezzati, quali ‘sale, zucchero e caffè’ alla cui presentazione sono intervenuti (niente di meno che) il presidente rottamatore e Angelino Alfano, garante dal ministero dell’Interno della continuità di sistema.

Non solo, ma se è vero che ormai il Cavaliere ha varcato la soglia del declino politico e del consenso ben al di sotto di quello di Salvini, è anche vero che nella Rai non solo mantiene un piede (giusto per garantirsi il futuro delle sue aziende) ma conserva tutto il suo peso del Tycoon che dei media ha fatto la sua fortuna, lasciando semmai al suo erede Renzi le tecniche di imbonimento e  comunicazione, ma certamente non il nocciolo del business. Che, come aveva intuito D’Alema decenni fa, non sta solo nel numero di dipendenti di una ‘impresa di valore nazionale’ , ma nei rapporti e negli intrecci con la finanza e il businness internazionale della communication che del sistema è il sistema nervoso. Vedasi la trattativa con Murdoch ancora in corso. L’informazione Rai/Mediaset sono dunque congeniali a questo sistema e sono necessariamente di Governo (qualunque esso sia)  compresa Telecabul 3 che preferisce gli scandali sollevati dalla Gabbanelli che non una critica aperta a questo governo (ammesso che se la meriti).

Se questi sono i perimetri del gioco, i reticolati elettrici da non toccare, va detto che Rai/Mediaset più che informazione (ampiamente surclassata dal Tg di Sky e dallo tsunami del Web) producono soprattutto intrattenimento. Quell’intrattenimento per gente normale di target medio basso, talora attempato ,che garantisce gli indici di ascolto e le risorse pubblicitarie. Un popolo, se si vuole,  dimezzato dai risultati dei recenti esiti elettorali, ma pur sempre coccolato vezzeggiato e solleticato dalla politica spettacolo che nei talk show raggiunge l’apice della inutilità se non per la visibilità di chi vi partecipa. Quindi se la Tv generalista manterrà faticosamente ancora per anni una sia pur declinante porzione di audience, un professionista come Vespa sarà indistruttibile perché ha colto (fiutato?) il segno dei tempi. Non solo perché tutto all’interno delle logiche dell’italico potere, ma perché in grado, con maestria consolidata, di coniugare informazione e intrattenimento, la cronaca con lo spettacolo perché questo vuole il grande pubblico una volta consumata rapidamente la quotidiana porzione di notiziario.

Parlare di scandalo,  etica e morale ecc., come nel caso ‘Casamonica’ ,va contro la curiosità del popolo che di cronaca nera ci campa e che magari, dopo tutto il casino suscitato, vuol vedere chi sono questi Casamonica e un domani magari Buzzi e Carminati, sulla scia di tutti gli inquisiti, processati e condannati ( di differenti ranghi) che nel salotto di Vespa si sono nei decenni accomodati. Perché oggi a determinare le scelte, comunque velate dall’ipocrisia, rimane l’indice degli ascolti (share) che porta soldoni e carriere. Qualche volta (raramente) la Rai non ne tiene conto per non creare turbolenze nel suo sistema di relazioni e clientele. Ma se Vespa porta gli ascolti della famiglia malavitosa (non ci risulta ancora incriminata per mafia) ben oltre quelli dell’estroverso e simpatico presidente del consiglio, ben venga. Vespa vince comunque, è la share bellezza!

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