Sono tanti i perché che possono affacciarsi alla mente quando si guarda un programma televisivo. Quando poi è un programma che ha la liturgia, le movenze, gli schemi che ricordano un altro gli interrogativi si moltiplicano. Ed è questo il caso di Verdetto finale.
MA PERCHÈ – A torto o a ragione il programma è ripartito su Raiuno in un’altra delle fasce orarie più nere in termini di ascolto e il verdetto finale è sempre lo stesso: perché, perché, perché! Perché fare, anzi, comprare dall’estero un programma che ricorda inevitabilmente l’altro “legal” format Forum? Perché architettare una macchina così perversa per intrattenere (senza risultati esaltanti) i telespettatori?
Torto o ragione, infatti è, in maniera dichiarata, senza sotterfugi o misteri, basato su storie che, recitano i titoli di coda, sono frutto di fantasia. Cioè, tutto è finto, anzi, verosimile. Le storie sono inventate dagli autori, scritte dai collaboratori e interpretate dagli attori.
L’INCUBO – Sembra di stare in “Truman show”, un incubo. Se il capostipite Forum parte da sentenze reali e ne ricostruisce la storia facendola interpretare e, plausibilmente, la arricchisce di elementi che possono far presa sul pubblico, nel format Rai non c’è niente che sia reale. E allora perché dovrei vederlo e non vedere una soap o addirittura una pessima telenovela fatta di dialoghi inverosimili, situazioni al limite dell’assurdo e tanti “Pedro” che prendono qualcosa?
AUDIENCE A PICCO – E infatti questo accade, l’audience non decolla nonostante il prodotto sia curato nei minimi, folli particolari: ci sono gli avvocati, talmente sopra le righe da risultare insopportabili, c’è la giuria popolare che discute persino animatamente sulla controversia, una giuria politicamente corretta e con anche la nota di colore multietnica, ed infine ci sono gli ospiti. E mica ospiti da poco: psicologi, personaggi dello spettacolo più o meno noti, tutti compresi nel loro ruolo in un gioco delle maschere che rasenta la follia! È tutto finto, cosa cavolo vi scaladate a fare?
PROGRAMMA CUSCINETTO – Sembra che il programma sia concepito per passare il tempo in attesa di far ripartire la macchina da guerra del pomeriggio. Un “cuscinetto” di un’ora e mezza che forse si basa sulla speranza di una pennichella pomeridiana robusta che impedisca il cambio di canale per svenimento. Ma il perché più grande resta sempre quello legato alla conduttrice. Perché rimuovere Veronica Maya nel pieno della stagione (era aprile 2014) e sostituirla con Tiberio Timperi e poi con Monica Leofreddi che tuttora è al timone? La Leofreddi era divenuta una mamma felice e un’ospite fissa de “La Vita in diretta” per poi approdare su di una delle reti tematiche Rai per un programma sulle fiction. Nessuno pensava ad un ritorno così importante sulle reti RAI…e all’improvviso…
PS: Per la cronaca il format originale era della spagnola TVE, che però ha rinunciato a produrlo. Chissà perché.
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