Per forza. Per forza, dico, che l’Arena di Giletti fa il 20% tondo tondo di ascolti. Tu sei lì, caffè e ammazzacaffè, già con la palpebra pesante e lui, con garbo, senza scossoni, ti risveglia.
L’ARENA DI DOMENICA – Ieri primo ospite il marmista iraniano vittima, indomita, delle violenze dei Casamonica. Con coraggio e perseveranza, l’uomo non ha abbassato la testa e racconta l’accaduto a Massimo Giletti che modera il dibattito tra gli inevitabili “opinionisti”. Il clima si alleggerisce, per modo di dire, con Margherita Buy e Sabrina Ferilli, protagoniste di “Io e lei” di Maria Sole Tognazzi, commedia che propone le due attrici come coppia omosessuale. Intervista di rito alle due sul loro modo di affrontare la parte e sul loro vissuto in merito. Conseguente il confronto Meloni-Concia sulla legge Cirinnà, che andrebbe votata entro il 15 ottobre. E con “doveroso” richiamo a Mons. Charamsa e al suo coming out, che in questi giorni non si risparmia a nessuna trasmissione. Finale con Edwige Fenech tornata a recitare per “Finalmente la felicità” prossimamente in onda. Morale: le due orette passano fluide e il buon Giletti imbiancato e composto resta impresso come il gentleman del pomeriggio domenicale. La scuola è quella di Minoli, come il Massimo non manca di citare alla bisogna; e si vede.
E IL TRAUMATICO PASSAGGIO A DOMENICA IN – Il passaggio alle 16.35 alla sezione successiva, la vera Domenica IN, non è indolore. Si recupera subito il tono popolano, più che popolare, con le sciure del pubblico chiamate a raccontare le loro storie private e la Perego che ammicca al pubblico femminile a casa. La fotografia-verità della prima puntata lascia il posto ad un effetto cipria che alliscia rughe e spiana fronti… e fra il dibattito sulle bugie, il momento di cronaca nera affidato a Salvo Sottile e Morelli, lo psicologo, che pontifica urbi et orbi, siamo sempre lì. Gli intermezzi musicali col quartetto femminile agé Ladies Gang non scuotono dal torpore e la breve apparizione di Galeazzi, scongelato e subito congedato, non aiuta la sensazione di spettacolo per casa di riposo. Gran finale con l’appuntamento settimanale con una gloria Rai, la volta precedente la Goggi, ieri Amadeus. Insomma, sì, la decenza, ma non una sufficienza piena.
IL DUBBIO – Siamo proprio sicuri che per rivolgersi a una platea di anziani debbano essere anziani anche gli autori? Il dubbio è lecito. Tanto più che a giudicare dalla flessione degli ascolti, la qualità paga ben più che il gossip fine a se stesso – e Giletti tratta in orario-pennichella argomenti di solito ben più impegnativi di quelli affrontati poi dal truce Sottile.
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