Rai, flop di Virus: vita dura per il povero Porro

Bassi ascolti per l'ex vicedirettore de Il Giornale che perde la sfida con “Piazza Pulita”

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Ed ecco a voi il talk-show del giovedì sera. Per chi, nel dubbio, tra Ballarò e Di Martedì sceglie Rambo, arriva il talk di diversa connotazione e confezione. Gli ascolti, alla fine della fiera, sono quelli: la settimana scorsa “Virus, il contagio delle idee” ha fatto il 3,48% perdendo il duello con “Piazza Pulita” che ha ottenuto il 4,39%.

TRISTI TEATRINI – Vogliamo metterci anche noi a discutere sul perché del crollo verticale degli ascolti del genere discussione politica? Io ne farei a meno, a rischio di semplificazione estrema. No, non resisto. Non mi azzardo ad analisi sociopolitiche come il nostro premier. Da paladina delle buone maniere, ritengo semplicemente che le messinscene dei soliti noti non incantino più nessuno. Salvini, Meloni, Landini, una spruzzata di M5 e una spolverata di Di Girolamo non mancano mai. E litigano, si accapigliano, ogni tanto qualcuno si alza e se ne va… da combattenti a dibattenti, da militanti a figuranti, le trasmissioni di politica sono tristi teatrini d’avanspettacolo. Non mancano donnine scosciate, parolacce e gestacci – più che specchio dei tempi, specchio del Parlamento direi. Minoli, esci dalla Radio e torna tra noi. Non rimpiango Santoro e gli altri maestri della conduzione rissaiola, padri ignobili degli attuali dibattiti. Le prime immagini tv che ricordo sono la Tribuna Elettorale e Enzo Biagi con i suoi ospiti, che posso farci? Al massimo posso sopportare “Otto e mezzo” con Lilli Gruber, che col suo piglio austriaco e la mascella volitiva tiene a bada qualsiasi tipo di interlocutore. Deve essere il tavolo, che mette in soggezione gli ospiti e li costringe a un minimo di compostezza. Non i palcoscenici delle altre trasmissioni, dove addirittura stanno in piedi come a “La Gabbia”. De gustibus, direte voi. Per carità.

PER PORRO VITA DURA – Ma è comunque lotta tra poveri. La gente si narcotizza di fiction e canzoni e il disamore per la politica parlata è lampante – guardate un po’ gli ascolti di “Capitani Coraggiosi”: il cantautore tinto argento e l’interprete tinto mogano ieri sera hanno ottenuto il 21,82% degli ascolti. Povero Nicola Porro, fa vita difficile; d’altra parte quando sei stato vicedirettore de Il Giornale e ex de Il Foglio, puoi piacere a certi colleghi? Se ti dichiari poi “liberale, liberista e libertario” apriti cielo. La Sciarelli, ex miss Telekabul, non perde occasione per difendere il correligionario, oops coinquilino di rete Giannini con Ballarò e attaccare il povero Porro, reo di altra coloritura e di aver “rubato” il posto a Dario Laruffa. Insomma una vitaccia, cui il giornalista risponde con un risolino isterico e una conduzione finto disinvolta. Antipatico a molti, insomma, si pavoneggia scegliendo come ospite fisso l’antipatico per eccellenza, Vittorio Sgarbi, con gli “sgarbi di Virus”; e intitola la puntata di stasera “ottobre Rosso”, dedicata al tema della rappresentanza sindacale e della disciplina degli scioperi. Vario il parterre, la M5S Barbara Lezzi, la Pd Irene Tinagli, Belpietro e Sallusti per dare quel tocco di destra maschia che non nuoce mai e gran finale col presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. Finora, la cosa che mi ha colpito di più della trasmissione sono le eleganti poltroncine per gli ospiti ma, in questa tv che dà una chance a tutti, mi concedo un altro giovedì col telecomando in mano, sperando che, in effetti, questo Virus ci contagi con qualche idea. Speriamo.

 

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