Morta Moira Orfei, la regina del circo e dello spettacolo. Aveva 84 anni

È stata trovata all'interno della sua casa mobile

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Inconfondibile. Moira Orfei, nata Miranda, la regina del circo, si è spenta questa notte a 84 anni a Brescia. Incontrastata regina del circo, Moira degli elefanti è rimasta negli anni simbolo della tradizione circense e del kitsch fatto di lustrini, piume, trucco pesante in pista e nella vita. Un’immagine forte e caratteristica suggerita da Dino De Laurentiis per sottolineare la sensualità e l’esuberanza della donna. Cavallerizza, acrobata, trapezista e domatrice di elefanti, ha vissuto nel circo e per il circo anche dopo il matrimonio con il collega impresario Walter Nones. Animalisti o no, amanti o meno del circo equestre, dobbiamo riconoscerle lo status di artista, non solo di personaggio. Prima di diventare la macchietta  – diva e irriverente, sboccata e sicura di sè – che tante volte abbiamo visto in tv, Moira Orfei è stata sì instancabile promotrice dell’antica arte della nota famiglia di origini sinti, ma anche attrice cinematografica. Per la decima arte, grazie alla sua bellezza sfacciata e sexy, è stata interprete di numerosi peplum negli anni ’60. Ma è stata anche diretta dai grandi registi della commedia all’italiana: Pietro Germi nel capolavoro “Signore e signori”, Dino Risi in “Straziami ma di baci saziami” con Nino Manfredi e in “Profumo di donna” con Vittorio Gassmann. L’abbiamo vista in Casanova ’70 e poi dagli anni ’90 nei film che poi sarebbero stati chiamati cinepanettoni, a cominciare da “Vacanze di Natale’90”. Nel ‘2004 è stata ospite fissa di Domenica In insieme alle vecchie glorie altrettanto spregiudicate e divertenti Silvana Pampanini e Renato Balestra. Con voce squillante e il caratteristico accento rimarrà nella nostra memoria con il suo chignon nero, il make-up vistosissimo, gli abiti bordati di marabù e le lunghissime unghie laccate, mentre dalla sua roulotte tutta rosa piena di fiori veri e finti impartiva ai telespettatori lezioni di vita. Una vita autenticamente e veracemente vissuta “on the road”.

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