Rai, lo chiamavano “servizio pubblico”. Tutti possono parlare di tutto?

Per quanto ancora si parlerà dei tragici fatti di Parigi? E chi è deputato a discuterne?

0
445

Se accade un evento straordinario, una cataclisma, un incidente, un attentato, la Rai dimostra ciò che vale e fa servizio pubblico. Magari inciampa nei primi istanti e si fa battere in volata da La7, ma Mentana ha pur sempre studiato all’ombra del cavallo e ha dalla sua una struttura più agevole e con una catena di comando molto più breve quindi non fa testo. Se accade qualcosa di drammatico nel mondo ti sintonizzi sulla Rai, anche se hai Sky o se sei un fedelissimo di Mediaset.  E’ la sua eredità e anche se messa a dura a prova continua a resistere. E’ davvero un grande servizio reso al paese ma il punto adesso è un altro.

I DUBBI – Quanto deve durare la copertura di un evento straordinario come gli attentati a Parigi? Quando la doverosa informazione si trasforma in qualcosa d’altro? Qual è il limite temporale che bisogna darsi per uscire da quella bolla di straordinarietà nella quale ci si tuffa? E soprattutto quali sono i soggetti deputati a fare questa informazione? Ovviamente i giornalisti, ma devono e possono solo loro? Dopo gli attacchi terroristici di venerdì sera e la lunga diretta del Tg1 e analoghe iniziative delle altre due reti i temi “Francia, terrorismo, sicurezza, Islam, Isis, guerra di religione, paura, solidarietà, Giubileo, intelligence” e chi più ne ha più ne metta hanno cominciato a fare capolino sugli schermi giganti degli studi di una miriade di programmi. Nel weekend si è cominciato presto con lo speciale Tg1 ma poi sono arrivati gli speciali de “La Vita in diretta” (che totalizza 3 milioni e 233 mila con il 18,26%) e Porta a Porta in prima serata (che totalizza 3423 con il 15,39%). Domenica  mattina è la volta di Unomattina speciale (che totalizza 26,48% con 1 milione 648), poi tocca a Giletti che arriva a quota 4 milioni 340 mila (con il 25,59%)  e in serata lo speciale Virus permette a Nicola Porro di sfiorare il 7%. L’informazione è importante e necessaria ma c’è un momento nel quale il nobile intento si dissolve nella reiterazione: non sappiamo se è cinismo, se è imbarazzo nel trattare altri temi ma quando tutti affrontano lo stesso argomento, soprattutto quando è così drammatico l’effetto è straniante. Ieri mattina, lunedi, stesso leitmotiv: le tre reti in sintonia assoluta si sono dedicate prevalentemente ai fatti di Parigi: Unomattina, Agorà hanno vocazione fortemente giornalistica e lo immaginavamo, ma quando anche “I Fatti vostri” su Raidue, “Storie” di Eleonora Daniele e a seguire “A conti fatti” hanno orientato la propria bussola verso la Torre Eiffel ci siamo soffermati a riflettere e a chiederci: quanto durerà? Quanto dureranno le facce di circostanza, quelle espressioni contrite nell’annunciare a inizio puntata che, “sì anche noi stiamo salendo su questo carro, lo facciamo per il vostro bene, per informarvi, per darvi gli strumenti perché abbiate una vostra opinione sui fatti del mondo e, credeteci, passa in secondo piano il fatto che siamo convinti che paghi anche in termini di ascolto”.

LA CONCORRENZA – Mediaset non ha questi problemi, è una tv commerciale e ha tirato dritto con la sua normale programmazione (ieri Forum era in diretta con una normale puntata): solo l’inarrestabile Barbara D’Urso domenica ha provato a fare un misto tra una telenovela drammatica e la CNN scatenando le ire del senatore Paolo Romani che l’ha silurata con il suo acido tweet che qui riportiamo: “D’Urso sei inadeguata e insopportabile. Occupati di amori, canti, balli e pettegolezzi, non di problemi seri”. Non siamo d’accordo con la lapidaria sentenza del senatore ma…oggi è martedì e la settimana è ancora lunga.

[form_mailup5q lista=”maledetta tv”]