Si dice che un tempo i bambini buoni di tutta Italia, quelli che andavano a letto dopo Carosello senza fare tante storie, attendessero con trepidazione l’appuntamento annuale dall’Antoniano. Lo Zecchino d’Oro era l’unico evento televisivo di grande rilevanza dedicato ai ragazzi. Una fetta di cultura popolare importante, che a parte i cosacchi della steppa e il caffè della Peppina, ha regalato all’infanzia una sua dignità musicale e ai grandi un momento di spensieratezza pomeridiana.
RICORDI – Il burattino Topo Gigio , nato ad Alta Fedeltà – con la voce di Domenico Modugno, apprendo- è da oltre 50 anni residente lì, allo Zecchino, dove ancora oggi incarna la tenerezza e l’umorismo ingenuo dei bambini. Ho ricordi vaghi di Cino Tortorella alias Mago Zurlì con tanto di calzamaglia, mentre lo ricordo in vesti più usuali scherzare e incoraggiare i piccoli cantanti. Sì, perché di manifestazione canora trattasi, seppure con attività caritatevoli sullo sfondo.
IL GIUDIZIO – Sinceramente, da bambina tutti quei nanerottoli saputi e con la voce querula li detestavo. Soprattutto per quel loro muovere ostentatamente la testa a evidenziare il ritmo delle canzoncine. Brutti erano brutti: negli anni ’70 caschetto per maschi e femmine o terribili fiocchi sulle code di cavallo. Antipatici e secchioni. Con i miei amichetti del piano di sopra passavamo il pomeriggio a fargli le boccacce e a parodiare le canzoni. Invece ho sempre provato una forma di affetto per Mariele Ventre che intuivo donna di grande dolcezza e che è ricordata come l’anima musicale del Piccolo Coro dell’Antoniano.
ZECCHINO DI LATTA Dalla tv dei ragazzi ai palinsesti di oggi sembrano passate ere geologiche, ma l’appuntamento annuale con lo Zecchino resiste. Quest’anno 58esima edizione, condotta da Krystel Carrisi e Flavio Montrucchio: il disastro. In una settimana di trasmissione si è vanificato il lavoro della rete ammiraglia di 6 mesi: da quest’estate il primato pomeridiano di Barbara D’Urso era stato scalfito dai successi de La Vita in Diretta a gestione Parodi-Liorni, avviato nell’estate dalla coppia Daniele-Sottile. In pochi giorni si è piombati nell’abisso del 12% a fronte di un Pomeriggio 5 che tocca il 22%. Tragedia epocale.
E ADESSO? Lo scorso anno, con la conduzione di Veronica Maya, la puntata serale dello Zecchino aveva fruttato il 16,28% e comunque non era mai scesa sotto il 15%. E così l’anno prima. Insomma, che l’appeal della trasmissione sia calato drammaticamente negli anni, è un dato di fatto. Ormai i palinsesti sono saturi di nanerottoli dall’ugola d’oro e sono molto più apprezzati i “mostri” della Clerici. Le canzoncine, per quanto opera degli stessi autori delle canzoni dei grandi, lasciano il tempo che trovano. I bambini di oggi, tra canali satellitari dedicati, YouTube e compagnia cantando, per l’appunto, hanno già le loro abitudini da spettatori e non sono affatto interessati all'”evento”. Che viene seguito per lo più da un pubblico nostalgico e con voglia di tenerezza; che è per definizione il pubblico di RaiUno, per carità. Ma allora bisogna affidare la conduzione a volti più istituzionali, non soltanto in grado di reggere scalette non esaltanti e pubblico di bambini, ma di assicurare al programma una veste più “sacrale”. Da parrocchia, per carità, da saletta dell’oratorio, ma comunque più noti e rassicuranti. Insomma, si rimpiange la Veronica tutto-fare-Maya, alle prese col terzo figlio e che era stata marchiata proprio per aver mostrato il suo aspetto più “materno”. Beh, facendo due conti, se la terza creatura nascerà a gennaio e con le note vicende di Agon Channel…..Veronica torna, lo Zecchino aspetta te!