Continuano le nostre brevi monografie in guisa di calendarietto. Tocca oggi a Fabio Fazio in veste di ottobre che la fa da padrone su RaiTre e “vendemmia” tutto l’anno e di Paola Perego che come novembre ultimamente “ammucchia aride foglie a terra”.
IL BUON FABIO – Eh, Fazio, che volpone. L’asso pigliatutto di RaiTre ha percorso l’anno 2015 come un razzo. Una cavalcata trionfale tra ospiti d’eccezione – Madonna con l’ultima canzone, tanto per dirne una – le volgarità “telefonate” della Littizzetto, il buonismo cosmico di Massimo Gramellini. Ancora una volta signore e padrone del week end di RaiTre, si è ritagliato uno spazio che mai verrà scalzato. Insomma, fortunato Vianello che si è ritrovato i pezzi forti della rete cadetta in piena attività: Sciarelli, Gabanelli e Fazio, servizio pubblico e tv di qualità. Poi quanto sia di qualità questa tv è da vedere. Interviste melliflue, le solite trivialità della Lucianina preferita da Fazio, tra allusioni sessuali e ammicchi al bell’ospite di turno. Carine le performance dei cantanti dai musei, ma io non vedo grandi idee, piuttosto molto settarismo, tanto denaro dei canoni buttato. Ma vi ricordate quanta ammuina per ospitare Varoufakis? Benché non abbia motivo di essere invitata in trasmissione e dunque non possa offendermi se invitata non sarò mai, mi associo a Giampaolo Pansa, nel dire che mi sta sui corbelli. Pansa era risentito di non essere mai stato invitato a presentare un libro, probabilmente per l’essere considerato un anti-antifascista dal sinistro integrale Fazio.”Con l’aria dimessa, l’espressione sempre stupita, il vestito strafugnato del ragazzo di provincia capitato per caso in un posto e in una funzione che non ritiene di meritare. In realtà Fazio era, ed è, uno dei sultani della Rai. E immagino che lo resterà anche nell’era della presidente Maggioni e del nuovo direttore generale Campo Dall’Orto.” Così affermava Pansa dalle colonne di Libero Quotidiano, precisamente due mesi fa. Nulla, ad oggi, lascia presagire il contrario.
E poi lei, la Perego. Mamma mia che annata grigia, eppure eccola lì, che non demorde. Vogliamo essere buoni d’animo e gentili nei modi e allora affermiamo che in fondo è un problema di format. Non si è trovato, quest’anno un programma che ne valorizzi abbastanza le doti. Non basta Domenica In versione gerontocomio, la gente dopo Giletti si assopisce e cambia canale, corre a vedere le allegre sceneggiate della D’Urso. Intanto domani 2 gennaio va in onda la terza puntata Il Dono, che il 26 dicembre ha avuto il primato di ascolti, in una serata di palinsesto complessivamente moscio. L’emotainment di RaiUno prende al cuore e allo stomaco, con le sue storie di generosità, di sacrifici, di richieste di perdono. Ma a parte il buon Liorni, costretto in eterno a far da cavalier servente a qualche lady, la Perego non commuove. “Se hai perso l’occasione per dire grazie o per chiedere scusa nel momento in cui era importante farlo” recita il claim del programma… [Ecco Paola dovresti dire tu cento volte grazie al tuo Lucio (Presta) e a Leone che continuano a trovarti conduzioni da prima donna, della quale hai il fisico ma non gli ascolti. E tu dovresti chiedergli scusa, visto che “ancora” non riesci a giocare le tue carte. O forse non più?]. Chi cerca trova, chissà che in barba alla meritocrazia degli ascolti il buon Presta non trovi finalmente la trasmissione giusta per lei. Che è quello che auguriamo a lei e soprattutto ai telespettatori.
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