Tutto in una notte…Un fine anno coi botti. Ed un inizio altrettanto scoppiettante. Come prevedere la “legge di Murphy”: “se qualcosa può andar male, andrà male” così si è puntualmente avverato a Matera. Una sequenza di sfighe come quella che è capitata nella serata de “L’anno che verrà” è davvero difficile individuarla. Si comincia con il malore di Claudio Lippi.
Il freddo materano lo ha “seccato” durante le prove costringendolo ad un ricovero d’emergenza per controllare e monitorare lo stato di salute. Solo un lieve malore, ma che gli ha impedito di partecipare alla grande festa. E che sia stata grande non vi è dubbio alcuno. La macchina organizzativa era imponente. Gli ospiti di rilievo: Renzo Arbore, Venditti, Renga, Malika Ayane, Noemi, solo per citarne alcuni e poi Massimo Lopez, Bianca Guaccero, Alessandro Greco, Roberta Giarrusso, insomma niente a che vedere con lo spettacolo messo in piedi da Canale 5 ormai in modalità “risparmio energetico”, il Capodanno con Gigi D’Alessio, che suona quasi come una minaccia, aveva come personaggi dello spettacolo riconoscibili ai più giusto Anna Tatangelo, Dolcenera, Nek e un Gianluca Grignani ai limiti dell’imbarazzante.
Ma torniamo da mamma Rai. Eravamo partiti con il malore di Claudio Lippi ma il meglio doveva ancora venire. La “Rai sta avanti”: non si fa altro che leggere questa battuta da ieri sui social network ed è perché è successa una cosuccia da niente. Si è semplicemente fatto partire il “countdown” per la mezzanotte, l’appuntamento che catalizza davvero tutti davanti al televisore per avere la certezza della condivisione urbi et orbi, con oltre un minuto di anticipo . In un’epoca dove gli orologi dei telefonini sono sincronizzati con quelli dei satelliti la cosa non poteva passare di certo inosservata.
Ma diciamo pure che non è una tragedia, fa un po’ ridere ma non è una cosa grave, immaginiamo che nell’euforia e nella concitazione del momento sia stato impartito troppo frettolosamente l’ordine di far partire il conto alla rovescia. Ma non è finita qui…come nei fuochi d’artificio il finale è il botto più grosso. Il fattaccio brutto in salsa materana avviene sui messaggini di auguri che scorrono in sovraimpressione.
Facciamo subito chiarezza. La questione non riguarda la Rai in senso stretto ma Raicom, la società che si occupa di monetizzare il grande patrimonio della Rai in tutti i modi possibili. Ed i messaggini è uno di questi modi. Alla modica cifra di 51 centesimi potevi mandare i tuoi auguri in diretta televisiva. Un buon modo per ammortizzare i costi del programma e anche per fare cassa. Certo, una quota va alla società telefonica e una alla stessa Raicom che, ricordiamolo, è esterna alla Rai ma una parte vanno nelle casse vituperate di Viale Mazzini.
Ovviamente esiste un software che elimina quei messaggi che contengono parole sconvenienti. Esempio: tra le parole in questione c’è la parola ca@@o, stro@@o e tutto un campionario di parolacce, improperi e quant’altro possa turbare il pubblico a casa e ovviamente anche le bestemmie. Oltre al software c’è ovviamente anche un controllo umano che possa ulteriormente filtrare la parola o l’espressione indesiderata.
Per quanto si possa aver programmato una lista contenente le parolacce più fantasiose esistono scappatoie per aggirare il sistema, aggiungendo spazi o vocali si può arrivare a pubblicare l’impubblicabile. E così, all’improvviso. Mentre per una ironica casualità Rocco Papaleo allargava le braccia, un bestemmiatore da Taranto augura a tutti noi un buon anno corredato dall’espressione più dura per le orecchie e per gli occhi di un credente. Apriti cielo, è proprio il caso di dirlo.
E’ utile ricordare che attualmente l’art. 724 del Codice Penale prevede, per chiunque pronunci bestemmia, la sanzione amministrativa nella misura massima di euro 309. Non si tratta di un reato penale quindi ma amministrativo. Questo non rende meno grave il fatto in sé e l’offesa nonché il dolore arrecato ai credenti in onda ma giusto per fare chiarezza era doveroso riportarlo.
Si è scatenato ovviamente il putiferio. Il minuto di anticipo passa in secondo piano e scendono in campo i politici: Salvini chiede dimissioni a casaccio del dirigente responsabile la cui gastrite del primo gennaio passerà alla storia come un caso clinico unico al mondo. Per Matteo S. l’importante è esserci ed essere tra i primi a spararla grossa poi poco importa che la catena di responsabilità porterà altrove, l’importante è aver fatto bella figura con i legaioli suoi accoliti.
Ma non c’è solo l’opposizione a ringhiare sull’accaduto: dall’interno tuona Michele Anzaldi, deputato PD nonché appartenente alla Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi che definisce “L’anno che verrà” il “peggiore show d’Europa ed anche il più caro” invocando subito la messa in atto dei super poteri di campo dell’Orto. E qui entra in scena il nostro amico Giancarlo Leone. Anzaldi parla della sua testa? A domanda (rivoltagli da Repubblica) risponde “Non lo so” e aggiunge “uno degli slogan del renzismo – sento dire – è chi sbaglia paga”.
Più che una minaccia un capolavoro. Si sentono in lontananza le campane a morto. Eh si, perché la Rai è così, mica ti depone perché hai fatto ascolti bassi, no, ti fa fuori perché un deficiente da Taranto vuole passare alla storia bestemmiando in diretta su Raiuno. Ci auguriamo solo che dai tabulati riescano a risalire al titolare del numero per comminargli la multa e quant’altro legalmente possibile.
Citando uno dei più bei film degli anni 80: “Tutto in una notte” e così è stato, tutto quello che poteva accadere è accaduto, anzi a voler chiudere questa cronaca postuma aggiungeremmo anche che tra i famosi messaggini c’è stato anche chi ha rivelato uno dei momenti cruciali del nuovo film di “Star Wars” attualmente nelle sale. Roba che per i fan più accaniti della serie è equiparabile alla bestemmia.
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