Al peggio non c’è mai fine: e infatti eccoci pronti a scommettere sulla undicesima edizione dell’Isola dei Famosi. Champagne. Avremo appena finito di polemizzare su Sanremo ed eccoci a fine febbraio tornare a dibattere sull’ennesima terribile Isola.
I REALITY DELL’ABOMINIO Dei reality, penso grosso modo questo: il Grande Fratello poteva fermarsi alla seconda edizione, Amici alla terza, Master Chef non avrei tollerato nemmeno il numero zero. Già che si chiamino reality mi fa venire i nervi, ma che c’è di reale a parte le costosissime troupe e la noia dei telespettatori? Detesto le “strategie” elaborate e argomentate che nemmeno la politica finanziaria dell’unione europea. Gli amori, spontanei e sinceri che manco Rocco Siffredi nei suoi film. Appunto, questo è il genere di professionista che brilla in un simile contesto. Tanto è vero che l’anno scorso ha partecipato all’Isola e quest’anno è intervenuto con tutto l’armamentario – di doppi sensi! vedete, è pure contagioso- anche al Grande Fratello. Sarà pure che con l’eccezione di Maria De Filippi, la conduzione di questi per me tristissimi caroselli è stata per lo più affidata alla triade del piacionismo tv al femminile: Alessia Marcuzzi, ovvero il vuoto pneumatico in salsa fashionista; Barbara D’Urso, la vaiassa d’acciaio tutta luci e faccette; Simona Ventura, ovvero quando la grevitá da mercato si fece donna. Una qualità di opinionisti adeguata ai contenuti da commentare – basta citare Malgioglio? o continuo?- piuttosto che l’intelligenza mercenaria di Alfonso Signorini e Vladimir Luxuria, che forse sono anche più biasimevoli. Lungi da me ogni forma di snobismo e tanto meno di moralismo: per me la tv oltre che maledetta è sempre cattiva maestra e non mi aspetto necessariamente informazione tanto meno insegnamento. Per altro a volte trovo urlato e sovrabbondante anche Philippe Daverio nelle repliche di Passepartout su Raicinque che ho visto dieci volte figuriamoci. Ma l’Isola dei Famosi è l’abominio: i dimagrimenti drammatici, le mangrovie, i problemi proctologici di Enzo Paolo Turchi, gli screzi AlBano- Lecciso in diretta, i delirii paranoidi di Antonella Elia… Le offese al mio stomaco e all’intelligenza posso tollerarle una volta, non undici moltiplicate un numero per me infinito di puntate.
Beh, se non altro va in onda su Mediaset, non è roba pagata coi miei soldi del canone.
I PROTAGONISTI DELL’ISOLA 2016 E quindi mi tocca accettare senza troppi improperi l’imminente ripresa della trasmissione che Dagospia definisce L’Isola dei Penosi. Il 29 febbraio, per dieci puntate fino al 2 maggio e un gala finale. Aspettando la crême della crême della tv attuale: Eva Henger, tanto per proseguire il filone Siffredi. Monsignor Milingo, che già si è reso abbastanza ridicolo da non offendere neanche più la chiesa. Forse Fiordaliso, un redivivo Enrico Papi. E, reggetevi forte, pare che Simona Ventura che barcolla ma non molla, dopo aver presentato ben nove edizioni sia stata invitata. Meglio i pescatori che i contadini? E che abbia per giunta risposto “proposta allettante”. Certo come no, magari con Bettarini, come si è detto. Così poi avrebbe tutta la sua biografia a portata di mano: si ritroverebbe pure tra gli opinionisti la jolly del commento, nonché amica-suocera-nemica-di nuovo amica Mara Venier.
E io vorrei che li isolassero veramente ‘sti famosi, che tra di loro stanno tanto bene.
[form_mailup5q lista=”maledetta tv”]