“Cosa ci insegna la Leosini? L’aggettivazione ridondante ed emozionale? Il continuo buffetto moraleggiante al condannato? La prosa barocca, l’eloquio Polident free? Il galateo da telefoni gialli di Augias e da “Chi L’ha visto?” di Di Majo? Nossignore. La Leosini ci insegna che messa in piega e chatouche sono categorie dello spirito.”
Io sono rea confessa, Leosiniana dalla prima all’ultima ora. Ma il cultore della materia Francesco Mandica, autore di File Urbani a RadioTre Rai, ma soprattutto padre della perla qui sopra riportata, ha colto l’essenza di Franca Leosini che ancora mi sfuggiva. E’ il fascino borghese, il pat pat sulla spalla dell’intervistato, è quel modo di parlare compiaciuto e mai compiacente che la rendono unica. Nessuna spontaneità, ovvero il massimo professionalmente per una giornalista in tv.
La Leosini è, in fondo quella professoressa di lettere che tutti noi avremmo voluto avere, colta ed empatica il giusto, ma sempre perfettamente stirata e accessoriata. E’ questo il segreto del suo incredibile seguito sui social: la generazione di simil-intellettuali trenta/quarantenni che tanto la venera avrebbe tanto voluto averla in cattedra al liceo, al posto di quelle sciamannate e sottopagate postsessantottine dall’aria perennemente irrisolta. L’autorevolezza, questo il suo atout, in una televisione dove la cronaca nera è pedissequa citazione di crudezze al mattino e lacrima in bilico tra una smorfietta e l’altra al pomeriggio.
Una fermezza giornalistica doverosa in questa prossima terza puntata, dove si affronterà il caso di Lucia Annibali, sfigurata con l’acido il 16 aprile 2013. Mandante dell’orribile crimine, Luca Varani condannato in Appello a 20 anni di reclusione e detenuto nel carcere di Teramo. Per la prima volta Varani racconta pubblicamente la sua versione dei fatti; una vicenda, quella che ha coinvolto così gravemente lui e la sua ex fidanzata, che ha avuto una grande risonanza grazie anche al coraggio della Annibali di mostrare pubblicamente il volto devastato dall’acido e ricostruito grazie alla chirurgia.
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