La musica è finita. E, finalmente, citando Riccardo Garrone in Vacanze di Natale, pure questo Sanremo ce lo siamo levati… O meglio, siamo in piena buriana post-finalissima, ancora ebbri di Ariston e di nastrini arcobaleno, più o meno interessati alla vittoria degli Stadio e comunque, diciamolo non particolarmente impressionati.
Grazie a Carlo Conti ci siamo risparmiate le operazioni gattopardesche alla Fabio Fazio, si è rimasti nella liturgia più tradizionale e si è conquistato lo share. A fare da contraltare con un po’ più di pepe, il dopofestival tornato dopo 8 anni a tenere svegli i nottambuli con Nicola Savino e le mascherate di Max Giusti. Ma sempre nel segno dell’ortodossia.
GLI AMICI SE NE VANNO – La mia riflessione è un’altra: chissà come sarà la prossima edizione. Non perché mi interessi la melodia italiana, ma perché questa era – presumibilmente- l’ultima volta di Giancarlo Leone. A Viale Mazzini spira da tempo la brezza del gossip toto-nomine e non riesco a prefigurarmi scenari diversi da questa Raiuno. Fatta di tanta fiction, varietà stile anni’70, molta cronaca e poco servizio. Questa la miscela non troppo esplosiva della gestione Leone. E adesso? Mai tanta visibilità per il nostro Gianka, nominato apertamente sul palco dell’Ariston, ieri in collegamento con TvTalk e sempre attivissimo sui social, dai quali ci tiene informati su tutto quello che accade sulla rete ammiraglia. Insomma, il servizio pubblico invece di farlo fare alla rete lo fa lui: ci informa che questo festival è il più seguito degli ultimi 11 anni, che gli Stadio non andranno a Eurovision e che il partecipante ce lo diranno in conferenza stampa. Il suo successore sarà così attivo e sul pezzo? Non ce la vedo la signora della fiction Ninni Andreatta che cinguetta felice…o Paolo Ruffini che dall’austera TV2000 si metta i lustrini… Simona Ercolani già si presta di più, anche se non è compulsivamente social come Gianka. Ma questo è solo divertissement, la domanda vera è: riusciremo finalmente a vedere una RaiUno diversa?
Angela De Vito