Se fosse uscita oggi la notizia in molti avrebbero pensato ad un pesce d’Aprile e invece la bomba è scoppiata il 31 marzo ed è di quelle da prendere sul serio: Giletti lascia e va a Mediaset.
Lo avevamo detto già un po’ di tempo fa che la spaccatura stava diventando profonda e che i malumori del Giletti furioso stavano diventando qualcosa di più poi ieri un settimanalone come “Oggi” dà l’addio come cosa certa con tanto di retroscena anzi, “retroaperitivo” tra il conduttore e Giorgio Restelli in compagnia di Alessandro Salem, ovvero il gotha decisionale del biscione. Il tutto alla luce dell’Hotel de Russie di Roma con palese volontà di ampia diffusione. Peccato che l’articolo si chiuda con l’accenno ad una piccola clausola che forse “costringerebbe” Giletti a restare in Rai ancora un altro anno.
Questa nuova Rai targata Renzi è davvero interessante: disposta da un lato a perdere un pezzo da 90 come Giletti perché non allineato all’ottimismo “Matteota” e dall’altro in pieno stato confusionale in materia di progettualità, una cortina fumogena molto spessa. Si va avanti a repliche di Montalbano che totalizzano il 32%, segno lampante di una platea televisiva che di fronte a dei requisiti minimi di qualità si accontenta in massa di una minestra riscaldata. Dall’altra parte un morto che cammina (e volutamente chiamiamo così) Mediaset perché usare il termine “zombie” fornirebbe un appeal che assolutamente non ha con un’ “Isola dei famosi” ai minimi termini e un “Ciao Darwin” la cui riproposizione identica a se stessa accende più di un interrogativo su cosa baleni nelle teste di chi prende le decisioni. Se Mediaset è ancora su questa terra è solo grazie alla De Filippi che riesce a fare ascolti stellari con un “C’è posta per te” dopo 19 edizioni 19 e con “Amici” che di stagioni ne ha già collezionate 15, per non parlare di “Uomini e donne” che porta una dote quotidiana superiore ai 2 milioni di spettatori: non è quindi un caso che il suo nome compaia nell’articolo che descrive l’operazione del passaggio di Giletti.
Il “fascino” che ha Maria De Filippi nei confronti degli “indesiderati” della Rai lo conosciamo bene, vedi ad esempio la rinascita di Mara Venier, semplicemente dimenticata dalla colpevole gestione Leone-Gubitosi e resuscitata come personaggio in “Tu sì que vales”. Alla fine della fiera pare proprio che la clausola alla quale fa riferimento “Oggi” è quella che terrà Giletti inchiodato al cavallo ancora per un anno. Certo sarà un anno teso visto che l’azienda è sembrata tornare sui suoi passi proprio sul filo di lana: l’opzione per il rinnovo sarebbe scaduta il 31 marzo. Vedremo intanto se Domenica Giletti affronterà la questione delle dimissioni del ministro Guidi e continuerà a fare il guastafeste.
BOB