Supergirl, la nuova serie da record: trama e critica in breve

Oltre 13 milioni di spettatori al debutto e il prestigioso premio "Critics’ Choice Award"

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Arriva in anteprima assoluta su Premium Action, dal 2 aprile, “Supergirl”, che al debutto ha segnato il record stagionale americano di serie tv “più vista”. Forte di un battage pubblicitario senza paragoni unito a una curiosità spasmodica per la messa in scena di una super-eroina decisamente atipica, nata all’ombra di Superman, ha raggiunto ben 13 milioni di spettatori.

LA TRAMA E IL CAST

Supergirl, cugina di Superman nota col nome da codice fiscale Kara Zor-El, è apparsa per la prima volta nel 1972 nei fumetti della DC Comics, vergati da Otto Binder e Al Plastino. Rispetto allo zio, con il quale condivide molti super-poteri, dimostra da subito una certa difficoltà: ambientarsi con le usanze terrestri e soprattutto con gli umani. Nella serie tv la super-eroina è interpretata da Melissa Benoist (“Glee”), scelta dopo un lungo e attento casting con nomi anche altisonanti dello star-system televisivo americano. Tra le altre attrici candidate inizialmente a quel ruolo c’erano Gemma Atkinson, Claire Holt ed Elisabeth Lail ma per loro Melissa si è rivelata peggio della kryptonite. Supergirl viene ritratta nei suoi 24 anni, adottata da quando aveva 13 anni dopo essere stata catapultata dal pianeta morituro Krypton. Come nella maggior parte delle serie super-eroiche moderne, la nostra, cittadina di National City, è combattuta e non sa se manifestare o nascondere i propri super-poteri. La sua Forza è nel contempo la sua debolezza. È vissuta come una “diversità” che le preclude la normalità. Ad aiutarla nelle sue scelte, facendo da sfondo alle sue super-avventure, emergono le figure della direttrice editoriale Cat Grant (Calista Flockhart, volto noto di “Ally McBeal” e “Brothers&Sisters”), della sorella adottiva Alex (Chyler Leigh, “Grey’s Anatomy”), del fotografo James Olsen (Mehcad Brooks, “Desperate Housewives”) – destinato a far battere il cuore alla protagonista – e della madre biologica Alura (Laura Benanti), prodiga di consigli.

COMMEDIA E DIVERTIMENTO

Greg Berlanti ha così commentato la nascita della serie: “All’inizio mi sono domandato se si potesse fare un serial super-eroico senza super-poteri. ‘Supergirl’ è molto diverso da ‘Arrow’ e ‘The Flash’, c’è molta commedia; è una serie sulle relazioni in atto di una giovane donna che si ritrova a gestire una personalità ingombrante da super-eroina. È un titolo che punta al divertimento, più che all’azione, con inserti… intergalattici!”. Oltre a Berlanti, la serie è ideata da Ali Adler e Andrew Kreisberg. L’indovinato claim di lancio americano della serie è stato: “It’s not a bird. It’s not a plane. It’s not a man. It’s Supergirl” (“Non è un uccello. Non è un aereo. Non è un uomo. È supergirl”). Il costume di Supergirl è stato disegnato da Colleen Atwood, già stilista degli omologhi di Arrow e Flash. “Volevo che incarnasse il passato con la classica “S” sul petto, lo street-style di oggi con gli stivali da tutti i giorni e il lato sexy con la minigonna che punta all’azzardo”, ha chiosato Atwood. Proprio la questione sul costume di Supergirl ha attizzato il dibattito mediatico. “È piacevolmente diverso dai canoni e segue lo stile del nuovo Superman al cinema”, ha commentato “Entertainment Weekly”; il “Washington Post” ha notato che “da un lato rievoca il cartoon, dall’altro accentua il tono dark delle strips moderne con quel blu petrolio non più sfavillante come un tempo”; più critico “E! Online”: “sembra più adatto a una festa di Halloween che a una serie tv!”. Appena visto il costume da supereroina, Melissa Benoist ha esclamato: “sarà piuttosto imbarazzante indossarlo!”.

I CROSSOVER SERIALI

Da non perdere il 14esimo episodio, nel quale Supergirl incrocia i suoi super-poteri con quelli di “The Flash” in un memorabile “crossover” seriale, una puntata, cioè, in cui appunto, appaiono insieme due o più personaggi di mondi immaginari diversi. Un altro momento cult lo troviamo nella 13esima puntata, quando la nostra incontra il futuro Superman (interpretato dal giovanissimo Daniel DiMaggio): intitolato “For the girl who has everything” (“Per la ragazza che ha tutto”), l’episodio è ispirato a “For the man who has everything”, storia di Superman scritta da Alan Moore, disegnata da Dave Gibbons e uscita nel 1985. Non è la prima volta che Supergirl compare in una serie tv. In “Supergirl – La ragazza d’acciaio” (1984) era interpretata da Helen Slater: quest’ultima compare da guest-star nel pilot del serial del 2015 con la Benoist, in un’ideale staffetta televisiva. In “Smallville” (2001) – altra serie super-eroica lanciata da Italia 1 – Supergirl appariva nella 7° stagione con il volto di Laura Vandervoort.

I PREMI

Il serial ha vinto il prestigioso “Critics’ Choice Award” quale “Most exciting New Series” (“Nuova serie più emozionante”). Basti poi vedere la copertina speciale della bibbia del piccolo schermo a “stelle e striscie”, “Tv Guide”, dedicata alla nuova stagione tv, dove la protagonista svettava su tutti al centro. O la cover di “Variety” sul nuovo filone d’oro dei super-eroi, con Supergirl e Flash insieme al loro papà Greg Berlanti, soprannominato in patria “Goldfingheroes” per i suoi successi (oltre a “The Flash” e al debuttante “Supergirl”, anche “Arrow” e “Blindspot”, quest’ultimo altro titolo in arrivo su Premium Action dopo il primo passaggio su Italia, a maggio, risultata la serie più vista d’inizio stagione in Usa).

LA CRITICA

Sul celebre sito critico “Rotten Tomatoes” la serie è stata accolta con un impressionante 97% di consensi positivi da parte della critica, ottenendo una votazione media di 7.5 su 10. Curiosamente, soltanto il 52% degli utenti ha dato un giudizio positivo: il voto medio è stato di 3.1 su 5.