Ci ha provato a cambiare vita, a mettersi al servizio della sua adorata Cosenza. Per un periodo la piccola cittadina calabrese è stata un crocevia di vip e vippettini accorsi a dare man forte a Lucio e alla sua creatura “Amo Cosenza”: dal purosangue Paolo Bonolis, ai più piccoli minipony Salvo Sottile e Eleonora Daniele, tutti pronti a spiegare al popolo i meccanismi della Tv e ad accreditare il manager come “uomo buono” per governare.
Ma qualcosa deve essere andato storto e pure parecchio se il 23 aprile Lucio incontra la stampa per illustrare i punti salienti del programma, fa sapere di non voler sottostare ai diktat del Pd che lo sostiene (al punto da non fare primarie proprio come chiesto dal Presta-nte manager) e il 28 aprile annuncia il ritiro per motivi personali. Escludendo con positività che non ci sia davvero qualcosa di grave che abbia turbato la sua vita privata, è plausibile che il deciso e talvolta anche rude manager si sia trovato a giocare una partita dove si è trovato di fronte gente col pelo sullo stomaco più folto del suo.
Nessun morbido dirigente Rai con il quale fare la voce grossa e al quale sottoporre uno dei rinomati “pacchetti Presta” per il quale a fronte di un Benigni ti ritrovi a sorbirti l’ammazza share per eccellenza, la consorte che viene dai ghiacci, Paola “Frozen” Perego, no, sul terreno politico si è trovato di fronte dei lupi della Sila contro i quali nulla ha potuto nemmeno Matteo il supremo (Renzi, per distinguerlo dall’altro Matteo, quello che abbaia ma non morde).
Ma, analizzando cronologicamente, gli eventi ci si imbatte in una sequenza davvero divertente. Eh sì, perché a stretto giro rispetto all’abbandono dell’agone politico, il 3 maggio chi appare a commentare il referendum prossimo venturo, quello di ottobre di riforma della Costituzione? Sì, proprio quello sul quale Renzi si è già lanciato a gamba tesa in maniera provocatoria minacciando il ritiro dalla scena se le cose non dovessero andare come lui vuole, ovvero con la vittoria del SI… Ma lui, il Roberto nazionale, il toscanaccio più famoso d’Italia assieme al premier e punta di diamante del manager Presta-to per un brevissimo periodo alla politica.
In occasione di un incontro tra gli allievi della scuola Normale di Pisa con la moglie di Benigni, Nicoletta Braschi insieme all’attore e regista Andrea Renzi su di uno spettacolo in tournée nei teatri italiani (“Happy days”, testo di Beckett) ha espresso le proprie riserve sull’appuntamento di ottobre. Ohibò! Una nota stonata nella compatta e granitica sinfonia di “Yes man” che circonda l’universo renziano, parliamo di quello che conta, gli altri, gli oppositori, i gufi, quelli sbavano e schiumano rabbia da sempre: “La Costituzione è certamente perfettibile – ha spiegato – ma preferirei un dibattito ampio e pacato sui contenuti, piuttosto che il referendum su Renzi”.
Così dice il Robertone nazionale proprio nei giorni in cui si vocifera che si stia discutendo dell’ennesimo mega progetto che lo riguarda sulle reti Rai e aggiunge “Quello che davvero impressiona è la quantità delle inchieste che in questo momento coinvolgono esponenti più o meno di primo piano del Pd” per poi chiudere in bellezza rispondendo alla domanda se il governo stia esaurendo la sua carica innovativa. “Sinceramente – ha risposto – aspetto ancora di vederla”.
Un fulmine a ciel sereno, un moto di stizza nei confronti di quel mondo che ha silurato l’amico e manager Lucio e le sue belle speranze, le sane ambizioni di fare qualcosa per la martoriata terra di Calabria? Chi può dirlo, forse sì, anche perché non c’è solo Roberto Benigni sul piatto della bilancia ma anche il Bonolis pigliatutto, pronto al più classico dei rientri da mamma Rai, quello con i ponti d’oro in previsione di un Sanremo 2018 riaffidato al mattatore capace di trasformare un format vecchio di 10 anni e brutto come la fame in uno schiacciasassi dell’Auditel. Come direbbe Arnold Schwarzenegger in Terminator: “Sono tornato”… Presta è di nuovo in pista nel suo ambiente naturale e per come è magro avrà pure parecchia fame: l’ufficio risorse artistiche è avvisato.
Bob