Ennò Benedetta, non te lo permetto. Tu a Umberto “cravatta del Botswana” non glie lo dici. Innanzitutto se ne sapessi più di moda sapresti che le stampe etniche sono molto in auge grazie a Stella Jean. E poi lui è elegantissimo. Ti perdoniamo tutto, guarda. L’acconciatura da arte minoica. La mise casalinga. Tutto. Perché sei brava, in primis. Perché hai una bella voce di gola che la scrivente paperina bramerebbe.
E perché appari come una ridente Giovanna Ralli up to date. Inoltre sei simpatica e tieni botta; e col padre di tutti i nerd ci vuole coraggio. Broccoli jr ce lo ricordiamo come Sovrintendente nella Capitale, non solo come inventore in toto del fenomeno Zingara su Rai Uno (a proposito, ma Cloris Brosca?). La luna neeerraaaa.
Lo so, quando si parla con lui bisogna avere sotto mano il Rocci, il Cantarella, la Treccani e tutto il Radio Corriere Tv dal primo numero. Quindi nota di merito, Benedetta, per il tuo curriculum già brillante. Però devi avere un po’ più di rispetto, che diamine. Poi a darti uno styling più attuale ci penseremo. Si è aggiornata la Fialdini, bella e brava quanto te, che si è scrollata di dosso quell’aria da secchioncella e ormai si avvia ad essere la nuova Cristina Parodi. Già ti vedo, femminona in Dolce e Gabbana; ma con calma, hai una vita davanti per fare il personaggio.
RICORDARE SORRIDENDO – Intanto, ci piace questo momento amarcord. Dopo la parte gestita da Alessio Zucchini e Mia Ceran – uno che la lezione di Barbara Serra l’ha imparata benino – un po’ di allegro rimembrare ci sta bene. Around Ferragosto, verso le 10, per chi si nutre di Techetechetè e è cresciuta con Blob ci vuole. Magari giocando a burraco con signore in età, con una citazione su Bongusto e la rotonda sul mare fo’ un figurone.
ALLORA FABIANO? – La invidio la Rinaldi, io a battibeccare con Broccoli ci passerei anni, mica uno spicchietto di Uno Mattina. E comunque è possibile che non si trovi più spazio per lei? Come conduttrice di contenitori pomeridiani, senza sacrificare la preparazione, con la sua aria vispa è adattissima per quel pubblico. Invece di certe taglie 40 poco credibili per il ruolo sempre graziate da mamma Rai, se non dallo share. Pensaci Fabiano, inventati qualcosa!
P.S.: Umberto, “La ragazza di nome Giulio” (scandalo nel ’64 per il libro di Milena Milani, ndr) lo lessi da piccola. Mi leggo l’opera omnia di Le Goff e ti ripeto tutto il Medioevo in francese. Ma poi lo scriviamo un libro sulla moda femminile in tv dalla Orsomando ai giorni nostri?