Politics, il martedì di Rai Tre al debutto

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2014
Gianlcuca Semprini, Politics, Rai Tre

Semprini debutta con il suo Politics ed in effetti l’idea di farlo durare poco più di un’ora e mezza non è affatto malvagia. La regia di Duccio Forzano come un marchio di fabbrica piazza un catafalco al centro dello studio e vira tutto sui toni del blu. Semprini è furbo, affabile, sa far parlare di se’. Ha tenuto banco sui social tutto il pomeriggio avendo incassato il rifiuto del suo super ospite Luigi Di Maio ad intervenire in trasmissione e lui trasforma il danno in promozione del programma con il tormentone “Di Maio non risponde”.

IL FORMAT – Lunga chiacchierata a tre con i direttori de Il Foglio e de l’Espresso, sempre molto ritmata e centrata sul tema del giorno: la tempesta che si è abbattuta su Virginia Raggi e sul Movimento. Servizi veloci e addio alla calca rissosa degli esponenti di partito, un tentativo di analizzare la situazione con persone che, almeno all’apparenza avevano gli elementi per poter discutere dell’argomento trattato. Stesso discorso sul secondo blocco dove si è parlato di immondizia attraverso un mini reportage nel nord est dove con l’immondizia umida romana ci fanno l’energia elettrica. La stoccata all’assessore Muraro passa quasi in sordina ma è piazzata con classe: la Muraro era consulente nella ditta di Udine che vince l’appalto per acquisire la frazione umida dall’Ama di Roma dove guarda caso la Muraro era anche lì consulente. Senza ammiccamenti, senza dietrologie: la fotografia di quella situazione. Forse la parte più noiosa è proprio quella con gli esponenti della politica: il ministro Martina e l’ex ministro Tremonti, non inclini a rispettare le nuove regole del talk ma pronti a sciorinare cifre trionfalistiche (l’uno) o a fare propaganda per il No al referendum (l’altro). Il programma si chiude con un faccia a faccia con il sindaco di Amatrice Pirozzi che ha confermato ancora una volta di avere un vero e proprio feeling con il mezzo televisivo.

IL DUBBIO – C’è solo una cosa che non capiamo di Semprini: ogni conduttore ha un vezzo, un’espressione tipica: Giletti ha lo sguardo intenso in realtà miope, Floris dava le spalle quando decideva che era finita, Mentana si tiene il mento in un ghigno da perenne presa in giro. Semprini, quando l’ospite parla, fa la bocca “a culo di gallina” come se volesse sussurrare qualcosa. Per la cronaca risultato finale 5,56 con 1 milione 306. E non si fa in tempo a riflettere sul fatto che un regista come Duccio Forzano è “sprecato” per un programma così che poi arriva “Mi manda Rai3” con Salvo Sottile e capisci che invece i “Duccio” fanno la differenza. Ma di questo ne parliamo dopo…

Bob

(foto profilo facebook Politcs)