Una rete immobile come non la si vedeva da anni. Una serie di in-decisioni, marce indietro, tentennamenti che hanno fatto spegnere gli entusiasmi sul direttore più giovane che la Rai avesse partorito dalla sua nascita. Andrea Fabiano detto il giovane, il gambero e in molti altri modi che non ci sentiamo di pubblicare si gioca la sua ultima carta.
NEMICA AMATISSIMA – Stiamo parlando di Nemica amatissima, lo show che andrà in onda il prossimo 2 e 3 dicembre su Rai Uno. Un’ultima chance cha ha già in sé il gusto amaro della sconfitta per tre ragioni che andiamo subito ad elencare.
LA PRIMA – È di nuovo un evento, un “one shot” che dimostra quanto la Rai non sia in grado di pianificare uno spettacolo di ampio respiro ma punti sulla formula ristretta, un “uno-due” in grado, almeno sperano, di ottenere il massimo dall’effetto attesa.
LA SECONDA – Heather Parisi e Lorella Cuccarini, due miti degli anni ’80. Non esiste presente o futuro in Rai ma solo passato: ancora nostalgia, ancora guardiamo indietro a quel periodo meraviglioso in cui gli spettacoli facevano faville in termini di ascolto, in cui non c’era Netflix, in cui non c’era Sky a insidiare e ad erodere anno dopo anno la platea. Non c’è un’idea, solo la riproposizione di un’emozione.
LA TERZA – I programmi su cui ha puntato il neo direttore quest’anno riguardano personaggi non di scuderia: dopo Roberto Bolle tocca adesso a Cuccarini e Parisi che sono anni che non frequentano se non come special guest gli spettacoli della Rai. La loro presenza è un’ammissione di colpa, una fotografia di un’azienda incapace di rinnovarsi, di produrre uno straccio di personaggio capace di catalizzare l’attenzione. E non si citi Carlo Conti che è davvero l’ultimo cavaliere, il tappo che se salta svuota definitivamente la vasca da bagno della tv. Una vasca piena d’acqua stagnante di appalti, di format nati vecchi, di format fallimentari che non si cancellano (ogni riferimento a “Torto o ragione” non è casuale ma fortemente voluto), di innovazione che non esiste.
LA QUARTA – Abbiamo scritto tre ragioni per le quali pensiamo che Nemica Amatissima ha il gusto amaro della sconfitta ancor prima di andare in onda. Ne aggiungiamo una quarta: la riproposizione di uno schema talmente abusato da essere diventato volgare. Dalle prime indiscrezioni sullo spettacolo (che è stato già registrato così da potersi illudere che al montaggio si migliori) abbiamo la classica sequenza: presentatore (in questo caso due) famoso che si esibisce in performance che rimandano alla sua carriera spalleggiato da qualcuno quasi sempre fuori luogo che prova a raccordare i vari blocchi con noiosi monologhi. Nella prima puntata abbiamo Lillo e Greg per il marchettone del film Natale a Londra, nella seconda Luca e Paolo che hanno ricevuto una licenza di due giorni da Colorado su Italia1. E poi abbiamo gli ospiti che ormai vengono solo in promozione. Quindi lo show diventa una specie di Postal market con Zucchero (scommettiamo che c’è il best of natalizio o il tour?), Alessandro Siani col film in uscita, Ezio Greggio, Roberto Vecchioni con il libro appena pubblicato e Bebe Vio. E per la seconda puntata? Una Belen che fa parte della scuderia di Presta non certo delle amicizie storiche di Heather e Lorella, Giovanni Vernia, Gianna Nannini che ha il disco in uscita, toh, il 2 dicembre, Cristina D’Avena tanto per fare un cross-over tra miti degli anni ’80, e Chiara Francini. Un copione già visto, una minestra ormai fredda che non si sa quanto valga la pena riscaldare. L’ultima chance di Fabiano per il 2016, il suo asso nella manica, sembra essere più che altro un due di picche. Sbagliamo? Ci piacerebbe tanto. Staremo a vedere.
Tv Bob