«Non potrei immaginare la mia vita senza pennelli e trucchi. Anche se ho la casa piena di tutto, se entro in un negozio di trucchi, io sembro ancora un ragazzino entusiasta in un negozio di dolciumi».
Simone Belli è talento e arte insieme, nato e cresciuto a Valmontone, non ci ha messo molto a spiccare il volo per inseguire e realizzare il suo sogno. E ora è un make up artist di grande livello: lavora per molte trasmissioni tv, segue oltre trenta attrici italiane e internazionali, ha fondato una sua accademia, e dirige un’equipe. Lavora nell’alta moda e con grandi brand, si occupa di Monica Bellucci, Sharon Stone, Eva Herzigova, Eva Riccobono, Cristiana Capotondi, Laetitia Casta, Laura Chiatti, Pierfrancesco Favino, Raoul Bova, Christian De Sica, Riccardo Scamarcio, Isabella Ragonese, solo per citarne alcuni.
Da sempre appassionato di colori, trucchi e pennelli, Simone Belli ci racconta come sin da bambino passava interi pomeriggi a dipingere e disegnare. «Ho sempre voluto trasformare, abbellire e truccare. Sotto casa a Valmontone organizzavo il circo con i compagni del quartiere, mi piaceva molto truccarli da pagliacci. Ho fatto l’artistico, e ringrazio ancora i miei che mi hanno spinto ad avere una base umanistica prima di dedicarmi a questo mondo. Ho cominciato a truccare mia madre e le sue amiche, poi in qualche sfilata locale, insomma nasco come autodidatta».
Poi però è diventato un grande professionista e ora Simone vive praticamente a Milano ma gira il mondo, torna però a Valmontone a trovare la sua famiglia. «Non vivo più a Valmontone, ma ho lì tutta la mia famiglia. Ci torno per loro, per le festività. Sono cresciuto tra Valmontone e Colleferro, che è più cittadina, ma sono posti che porto nel cuore, mi hanno regalato tanto. Viaggiavo, prendevo il treno, e con i primi lavoretti mi sono pagato una valigia di trucchi e ho imparato così il sacrificio, i giovani non sanno più cosa sia. Non avevamo i telefonini vent’anni fa e avevi una libertà di vita, godevi la giornata. Oggi invece corre tutto veloce».
Simone Belli ha cominciato a lavorare in tv nel 2000, quando come dice lui «la tv era davvero un’altra cosa» e continua ancora a dispensare consigli e a seguire grandi star. «La tv è un mondo patinato, mi ha sempre affascinato – spiega -, quando poi lo vivi è frenetico, non è lo stesso che immagini da casa, ma ha comunque la sua magia. Ho cominciato tanti anni fa, ultimamente ho fatto Amici con Emma Marrone, sia il pomeridiano che il serale, ed è una delle cose più belle, è un grande talent e vivi l’emozione degli inizi, di coloro che hanno voglia di trovare una strada. È un programma bellissimo, e io l’ho vissuto con un grande personaggio. Poi ho fatto Le Iene con Miriam Leone, un programma impegnato che gioca anche a fare del divertente. E poi vi suggerisco di seguire Selfie, sono responsabile di tutte le trasformazioni e del trucco di alcuni ospiti. Uno show molto divertente, c’è una trasformazione reale e totale di chi arriva nel programma. Con un trucco fatto bene si possono regalare volti nuovi e grandi emozioni. In trenta minuti trasformi una persona, trucco e parrucco. È un lavoro che faccio con una equipe di 28 persone. E poi come ospite d’onore sono anche a Detto fatto con Caterina Balivo, porto delle attrici con me e racconto il make up».
Dietro ai pennelli e ai colori, Simone ha ovviamente la sua filosofia che lo porta a regalare una luce ai volti che trucca: «Io mi ritengo un po’ visionario. Quando conosco una donna è come se i miei occhi viaggiassero, immagino come la vedrei dopo, la parte da valorizzare, e questa parte corrisponde esattamente a quella donna, al suo modo di essere, di vivere la vita. Non sempre il difetto deve essere annullato, ma va scrostato. Io amo i difetti sono quelli che caratterizzano un volto, ovvio se è forte come un’acne o un viso spigoloso allora è diverso, non lo puoi caratterizzare, va annullato, elimini il difetto e poi lavori. Credo, però, che prima di tutto devi parlare con una donna, se non la ascolti non potrai truccarla. Devi vederla, ascoltare la sua storia e poi posizionare luci e ombre. Un trucco non deve mai essere predominante, ma deve esserlo il cambiamento».
E Simone Belli regala anche a noi un piccolo consiglio: «Il trucco di tutti i giorni varia anche in base al lavoro che si fa e all’ambiente che si frequenta, al proprio modo di essere. In ogni caso in borsetta bisogna sempre avere un mascara, un rossetto rosso, e un correttore. Il mascara illumina lo sguardo, il rossetto elimina la stanchezza e regala un sorriso, ma immaginate tutta la scala di rossi che ci sono, ognuno adatto a un fototipo, bisogna scegliere quello adatto alla propria persona».
La tv, il cinema, i festival, Simone Belli trucca le donne più belle per le copertine, per le interviste tv, per le sfilate di moda ma sempre con un obiettivo: «Non stravolgere mai la donna che trucco, che sia un’attrice o una donna normale, ma cerco di tirarle fuori il meglio, e la difficoltà è quella. Ma questo piace a tutte le attrici che seguo, il mio make up accompagna i loro lineamenti, i tratti della loro bellezza, eliminando però la stanchezza e alcuni dettagli. Su alcuni volti potrei fare di più, ma se li stravolgi non sarebbero più le stesse persone, l’obiettivo è non stravolgere al punto da non rendere la donna irriconoscibile anche a se stessa».
«Io ho la fortuna di lavorare con donne belle – spiega il make up artist -, che sono attente alla cura della pelle, ma ogni donna è una storia, ogni volto racconta una storia e tu non comandi, ma ti adegui a un suo modo di essere, sei testimone, complice ed interprete. Io dipingo sui volti. Ovvio che una modella ti permette di osare di più, il suo volto è come una tela bianca che tu dipingi, ma la moda è diversa da una copertina, e dalla vita di tutti i giorni».
Quando si ama il proprio lavoro si ha voglia di conoscere e fare esperienza di tutto, così ora Simone Belli va nei laboratori di cosmesi a lavorare con i chimici per creare prodotti di make up come fondotinta, ombretti e rossetti. «Scelgo e compongo colori, vedo la produzione di trucchi, ed è un mondo eccitante che mi regala una grande crescita professionale».