Massimo Bellinzoni è Luca: l’anima de Il bello delle donne

«Luca non ha una storia, Luca è tutte le storie e nessuna storia, poi alla fine il suo percorso si compirà» racconta l'attore

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Massimo Bellinzoni torna a vestire i panni di Luca Manfridi, l’anima de Il bello delle donne… alcuni anni dopo, il seguito della fortunata fiction che ha fatto il pieno di ascolti tra il 2001 e il 2003. Ma l’attore lo abbiamo apprezzato nel corso degli anni (dal 1990 ad oggi) anche in “Magnificat” di Pupi Avati, “Da zero a dieci” di Ligabue, “La piovra”, “Il maresciallo Rocca” e “Baciamo le mani”, giusto per citare alcuni lavori fatti per cinema e tv.

Da questa sera, invece, lo ritroviamo su Canale 5 (in prima serata) protagonista di questo salone di bellezza, per cui passano donne giovani e meno giovani, ognuna con la sua storia. E Luca non solo è il parrucchiere di fiducia, ma è anche l’amico, il confidente, la spalla su cui piangere, l’uomo da cui ricevere un abbraccio sincero e un sorriso carico di allegria.

Ma in mezzo a tutte queste donne come si trova Luca?

«Benissimo. Vanno da Luca senza timore o competitività – spiega l’attore Massimo Bellinzoni -, davanti all’amico gay si sciolgono, e lui può entrare nel loro intimo. La fortuna di questo personaggio è che l’approccio fa sciogliere le donne, il salone porta alle chiacchiere più gossippare, con Luca invece si raggiunge l’intimità vera, di cui anche lui ha bisogno».

Il cast è pieno di belle donne: Manuela Arcuri, Claudia Cardinale, Giuliana De Sio, Adua Del Vesco, Anna Galiena, Alessandra Martines, Lina Sastri, giusto per fare qualche nome…

«Claudia Cardinale è stato un grande regalo, sono stato fortunato. Vivo in un paese bello con grandi donne, ho tutti i colori a disposizione, come un arcobaleno».

Luca raccoglie i loro racconti, ansie e gioie. Qual è la storia però di Luca?

«Luca non ha una storia, Luca è tutte le storie e nessuna storia, poi alla fine il suo percorso si compirà dopo aver seguito tutte le varie sfaccettature, i colori delle storie di queste donne. Luca arriverà alla fine alla consapevolezza, al cambiamento, tirerà fuori la sua parte più maschile e decisa, succederà qualcosa, ma solo all’ultima puntata».

Quanto è diversa questa fiction da quella di più di 10 anni fa?

«È molto diversa, qui per esempio c’è solo una troupe, ma si intrecciano commedia, dramma e ironia. Insomma c’è di tutto, e vi assicuro che vorrei vedere la reazione di chi guarderà la serie, sono curioso. Io poi sul set sono molto flessibile, amo stare sul set, gioco con tutti e non solo con i colleghi, ma anche con i macchinisti, gli elettricisti. Per me è sempre una festa quando si gira, e il set è una famiglia e forse il bello è anche questo, si lavora diversamente quando lo si fa in armonia. E se posso dirlo questa fiction ha stile ed eleganza».

Anche in questa edizione la serie tv toccherà temi sociale importanti…

«Non è mai facile parlare di temi come l’omosessualità e la transessualità. “Il bello delle donne” lo ha fatto fin dall’inizio e lo ha fatto in un determinato modo, unico nel suo genere. Io credo nel ruolo sociale di questa fiction, che affronta tematiche serie, importanti e vale la pena spenderci qualche minuto di riflessione».

E Massimo Bellinzoni non vuole svelare troppi particolari della serie, ma ci lascia con una piccola citazione, un piccolo regalo che ha fatto al pubblico: «L’amore vero è dentro ai volti, dobbiamo interagire con l’amore e tutte le sue sfaccettature».