La Rai è sempre al centro dell’attenzione, oggetto di dibattito da parte degli addetti ai lavori e dei politici di questo paese. Non è andata giù a molti che la nomina apicale (l’Amministratore Delegato) dipenda esclusivamente dal capo del governo, con più poteri e con un consiglio d’amministrazione con potere limitato. Una volta il Direttore Generale per avere i voti in consiglio doveva mediare, distribuire, dividere, lottizzare. Eppure questa modifica sostanziale è stata necessaria per rendere “libera” la Rai dai partiti. La coperta è corta. Non si riesce ad accontentare tutti. Liberiamo la Rai! Sento da sempre questa affermazione. Oggi che lo è, chi è stato escluso da questa “liberta” la rivorrebbe prigioniera. Nel nostro paese la libertà è un concetto molto individuale. Siccome la Rai è libera, chi non può più esercitare potere la vorrebbe chiudere. Bel concetto di libertà. Una cosa è certa, la Rai è un bene comune e deve cercare di accontentare il suo pubblico. Cosa non facile. Non si possono assecondare i gusti di tutti, soprattutto senza soldi. Ma come? Paghiamo il canone! Eppure i soldi del canone non vanno alla Rai. Vanno allo stato che li gestisce e decide anno per anno quanto stanziare per il servizio pubblico. Senza certezze non si può pianificare. La vera liberà è la libertà economica. La Rai non è veramente libera se deve ingaggiare Maria De Filippi a titolo gratuito. Ma come è possibile? La nostra Rai deve essere in credito, non in debito! Quali sono i pericoli di quest’accordo “a costo zero”, tanto sbandierato da Carlo Conti durante la conferenza stampa, umiliando la Rai e la stessa Maria De Filippi? Sanremo sarà un successo, ma la Rai in qualche modo sarà in debito con Maria, che gratuitamente ha accettato di partecipare al Festival. Mi domando se, in virtù di un accordo gratis, la De Filippi potrà mettere il veto su alcune proposte artistiche che riguarderanno la sua partecipazione. Intanto Bonolis su Mediaset sperimenta uno show musicale di tutto rispetto, e annuncia che se fosse lui a fare il Festival cambierebbe tutto! Ricordate come disse Lavoisier, padre della chimica moderna, e prima di lui Eraclito: “In natura nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma”…come a Sanremo da sempre. Il solito girotondo felliniano.
Carlo Brigante