Giuliano Peparini: «Ho vissuto la presa in giro e la violenza verbale»

Il direttore artistico sarà ospite sabato di Silvia Toffanin nel salotto di Verissimo

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Giuliano Peparini si racconta a Verissimo
Giuliano Peparini è il direttore artistico di Amici di Maria De Filippi

«All’inizio è stata veramente dura. Ora i tempi sono cambiati, anche se c’è ancora un po’ il tabù della danza per i maschi». Così Giuliano Peparini, ospite a Verissimo, racconta dei suoi esordi nel mondo della danza.

«Io l’ho vissuto al massimo questo tabù. Ho vissuto tutte quelle cose che si vivono a quell’età: la presa in giro, la violenza verbale» ha confessato il bravissimo coreografo del programma di Maria De Filippi.

La nuova edizione del serale del programma Amici (che tra l’altro ha tanti nuovi giudici in giuria tra cui l’attore Daniele Liotti) comincerà proprio questo sabato 25 marzo, e Giuliano Peparini come sempre preparerà per i ballerini i suoi “quadri” ricchi di significato e intensità emotiva.

LA CONFESSIONE DI GIULIANO PEPARINI

A Silvia Toffanin, che gli chiede se ci sia stato un episodio in particolare che lo abbia fatto soffrire. Il direttore artistico di Amici confida: «Sì ed è quando poi ho deciso di lasciare l’Italia. A 14 anni feci un’audizione alla scuola del Teatro dell’Opera di Roma. Mi portò mio padre. Io ero molto dotato tecnicamente solo che a quell’età ero, fatto assolutamente normale, un po’ rotondo. Feci questa audizione e mio padre mi confidò che il direttore del teatro aveva detto che mangiavo troppi spaghetti. Per me fu una delusione».

IL PESO NELLA DANZA

E a proposito della questione del peso nella danza, tema quanto mai attuale dopo il dibattito nato ad Amici, scatenato dalle parole di Alessandra Celentano, Giuliano Peparini dichiara: «Il peso non è assolutamente un problema per uno che balla. Lo si vede anche nei lavori che faccio io, che ho sempre personaggi completamente diversi l’uno dall’altro».

«Oggi – conclude Giuliano – i giovani bisogna invogliarli. Se c’è un problema lo si risolve assieme, poiché tutto è risolvibile quando c’è la voglia di fare e di riuscire».