Il 7 settembre 2007, dopo una lunga malattia, si spegne nella sua casa di Modena Luciano Pavarotti, considerato uno tra i dieci tenori più grandi della storia della musica. A dieci anni dalla sua scomparsa, Canale 5 ricorda la figura del tenore con due appuntamenti speciali in seconda serata.
Venerdì 1 settembre, alle ore 23.20, andrà in onda, in prima tv, il documentario “Pavarotti: una voce per sempre”. Prodotto da Thirteen per WNET, lo speciale realizzato nel 2013 raccoglie un’intervista esclusiva rilasciata dal tenore sui suoi 50 anni di carriera, partendo dal lontano 1963 quando debuttò nei teatri internazionali sostituendo Giuseppe di Stefano nel ruolo di Rodolfo ne La Bohème.
Tra ricordi e aneddoti, il documentario propone immagini del tenore nelle arie più famose tratte da La Boheme, Rigoletto e Aida, alle prese con canzoni napoletane fino agli indimenticabili duetti con Bono, Sting ed Eric Clapton.
Nel documentario è anche presente un’inedita registrazione dell’aria di Rodolfo tratta da La Bohème, “Che gelida manina”, rimasta nascosta negli archivi per 50 anni e scoperta solo successivamente dalla vedova Nicoletta Mantovani, proprio dell’opera che Pavarotti sceglieva per le grandi rappresentazioni perché, come lui stesso aveva dichiarato “mi ha sempre portato fortuna”.
Sabato 2 settembre, alle ore 23.20, sarà il turno di “La nascita di una leggenda: i tre tenori”. Il 7 luglio 1990, in occasione della finale dei Mondiali di calcio a Roma, tre tenori, Josè Carreras, Placido Domingo e Luciano Pavarotti, si esibirono insieme per la prima volta sotto la direzione del grande maestro Zubin Metha.
Nella splendida e unica cornice delle Terme di Caracalla, i tre diedero vita a un grandioso concerto composto di arie, seguito dalle 60.000 persone presenti e da un miliardo di persone attraverso la televisione.
Tra immagini della serata, interviste e commenti dei protagonisti, lo speciale in onda su Canale 5 ripercorre il concerto che segnò l’inizio di una nuova era per la musica classica e la nascita di una leggenda, quella appunto di tre tenori, capaci di esibirsi insieme su un palco.