Rai Due, Il Collegio: torna in tv l’innovativo esperimento. 18 teenager indietro nel tempo

Un gruppo di ragazzi tra i 13 e i 17 dietro ai banchi del Convitto di Celana, a Caprino Bergamasco, dove vigono le regole scolastiche ed educative dei primi anni ’60

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Il Collegio

Dopo lo straordinario successo di pubblico e critica, torna da martedì 26 settembre, ogni martedì alle 21.20 su Rai2, Il Collegio: prodotto da Magnolia, l’inedito esperimento televisivo e sociale in 4 puntate, che catapulta un gruppo di ragazzi tra i 13 e i 17 dietro ai banchi del Collegio Convitto di Celana, a Caprino Bergamasco, dove vigono le regole scolastiche ed educative dei primi anni ’60. A fare da voce narrante del programma riportandoci alle atmosfere di quegli anni, ritroviamo il conduttore Giancarlo Magalli.

Se nella prima stagione la macchina del tempo aveva proiettato gli alunni nell’anno 1960, quest’anno i 18 teenager – 9 ragazze e 9 ragazzi – tenteranno di completare il ciclo scolastico e conseguire la Licenzia Media del 1961, anno significativo sia per la storia del Paese – con la celebrazione del centenario dell’Unità d’Italia – sia per il fervente dibattito sull’istruzione scolastica che poterà l’anno successivo alla riforma della scuola.
Anche quest’anno i ragazzi dovranno dire addio a smartphone e computer per immergersi in una un’esperienza educativa di formazione e di relazioni molto diversa e lontana dalla loro realtà quotidiana.

In questa macchina del tempo gli studenti saranno accompagnati da un gruppo di docenti – 7 professori e 1 preside – selezionati in base alle competenze didattiche e sociali proprie di quegli anni, in un percorso di studio che comprende, oltre alle tradizionali materie – Italiano, Storia e Geografia, Latino, Matematica, Francese, Scienze naturali ed Educazione fisica – anche Canto corale, Economia domestica per le ragazze e Applicazioni tecniche per i ragazzi.

Un tuffo nel passato che prevede delle vere e proprie “amenità” per i ragazzi di oggi abituati a studiare e relazionarsi dietro ad uno schermo, come imparare poesie a memoria, fare esercizi di calligrafia e sottomettersi ad regole disciplinari alquanto severe. Come già visto nella precedente stagione, è proprio la disciplina il vero punto focale del programma e vero scarto tra il sistema educativo e scolastico attuale e quello degli anni ’60. Per questo tutto il corpo docente a partire dal preside – la figura più carismatica e autorevole custode delle regole del Collegio – sono state selezionate con particolare cura per rispecchiare e far rispettare le ferree regole comportamentali e disciplinari di quell’epoca.

Oltre ai professori, altre figure chiave della vita all’interno del Collegio sono i due sorveglianti: a loro il delicato compito di mantenere, notte e giorno, l’ordine e la disciplina nel convitto. Non soltanto dovranno verificare che i ragazzi non usino tutti gli oggetti “vietati” – primo fra tutti il cellulare – ma soprattutto che mantengano nell’abbigliamento e nei comportamenti il giusto contegno: capelli e divisa in ordine, pulizia personale e dei dormitori, sobrietà in mensa e negli spazi comuni e via discorrendo.

Al termine del percorso i ragazzi saranno chiamati a sostenere l’esame per l’ottenimento della licenza media di fronte alla commissione costituita dai loro professori; l’esame – proprio come nel 1961 – prevede lo scritto di Italiano e Matematica e l’orale su tutte le materie (Scienze, Storia, Geografia, Matematica, Latino, Francese e Italiano). Il loro giudizio finale, oltre a tener conto dell’esito dell’esame, comprende anche i voti ottenuti durante il corso di studi e la condotta generale tenuta dallo studente durante tutta la permanenza in Collegio.

Il programma si configura come un vero e proprio esperimento sociale dove la componente psicologica dei ragazzi giocherà un ruolo determinate: la disciplina ferrea, l’impegno scolastico, la vita comunitaria scandita da orari inflessibili uniti al distacco dalle comodità della vita familiare e da tutti gli apparati elettronici e di comunicazione, saranno una sfida appassionate per i 18 ragazzi che avranno modo di confrontarsi con i propri limiti e avere un’occasione di crescita.

Il set del programma è anche quest’anno il Collegio Convitto di Celana di Caprino Bergamasco, in provincia di Bergamo. La struttura, nata nel 1579 per volontà di San Carlo Borromeo, funzionava come collegio maschile e femminile e come istituto scolastico per i semi-convittori e per gli studenti esterni. Erano presenti circa 1.000 studenti di cui 700 vivevano all’interno. Tra gli studenti più noti ci fu anche Papa Roncalli.

Corpo docente: Alberto Faverio (Preside), Andrea Maggi (Italiano e Latino), Luca Raina (Storia e Geografia), Maria Rosa Petolicchio (Matematica e Scienze), Berta Corsi (Francese), Massimo Fiocchi Malaspina (Canto corale), Fabio Caccioppoli (Educazione Fisica), Marco Larosa (Ballo), Lucia Gravante (Sorvegliante), Luigi Ferrari (Sorvegliante).
Studentesse: Arianna Triassi, Brunella Cacciuni, Camilla Maria Vittoria Ricciardi, Elisabetta Gibilisco, Gaia Malgieri, Ginevra Mandolese, Maddalena Sarti, Michelle Cavallaro, Noa Planas
Studenti: Davide Moccia, Dimitri Tincano, Edoardo Maragno, Federico Mancosu, Gabrielle Paul Sarmiento, Giuseppe Spitaleri, Marco Biò, Nagga Giona Baldina, Roberto Magro.

Il Collegio, dal format internazionale “Le Pensionnat – That’ll teach’em”, è un programma realizzato in collaborazione con Magnolia S.p.a. Un programma di Luca Busso, Massimo Righini. Scritto con: Paola La Rosa, Piera Sorrentino, Barbara Boncompagni, Caterina Gaia, Matteo Corfiati, Emanuele Morelli. A cura di: Paolo Dago. Produttore Esecutivo Magnolia: Maurizio Gulino. Direttore contenuti Magnolia Milano: Roberta Briguglia. Regia: Fabio Calvi e Fabrizio Deplano, Direttore della Fotografia: Daniele Savi, Direttore di Produzione: Paolo Moschettini, Scenografia: Conti|Marchetti, Stylist: Antonella Frazzetta