È già finito l’effetto salvifico di Casimiro Lieto a La Vita in Diretta, qualche piccolo accenno di vitalità e poi di nuovo la solita, orrida media di sempre. Eppure il suo arrivo era stato annunciato in pompa magna dal post Instagram festante di Francesca Fialdini con tanto di foto accanto a Tiberio Timperi e all’amministratore delegato Salini. “Vi siete accorti delle novità? E siamo solo all’inizio”. Quando l’endorsement diventa pietra tombale.
Ci siamo accorti dei cambiamenti? Di sicuro se ne sono accorte le casse della Rai, perché dove passa Casimiro non cresce più lo share e lo fa pure a caro prezzo. Cambio della sigla, cambio della grafica, aggiornamento della scenografia, che, si sa, sono i tre elementi sui quali si poggia il successo e/o l’insuccesso di un programma. Oltre al costo vivo dell’oneroso Lieto.
Se dovessimo spulciare il suo contratto troveremmo di sicuro la dicitura “Salvatore della patria”, l’unica che potrebbe spiegare il prendersi carico, da parte dell’azienda, di un autore così costoso in termini contrattuali a fronte di risultati così insignificanti quando non disastrosi. Ricordiamo, per i deboli di memoria, la recente “ristrutturazione” de “La prova del cuoco”.
La Isoardi non sarà la più simpatica e amata delle conduttrici Rai ma gli ascolti catastrofici sono dovuti solo al suo scarso appeal nei confronti del pubblico o alla macchina da guerra che le è stata affidata? Un ipertrofico carrozzone dove accadono cose senza senso, con sottolineatura musicale per ogni cosa (con un rapporto costi/benefici che sarebbe da analizzare approfonditamente) e cambi di registro ansiogeni: si passa dal musical, al parere salutistico fino ad arrivare all’intermezzo col pupazzo stile “muppet”… il pupazzo. Risultato? L’armageddon sembra una gita fuori porta, un 13% marchiato a fuoco sulla pelle della sempre più spiritata Isoardi.
E cosa fa allora la direttrice “non in quota per carità sennò si offende” Teresa De Santis? Ovvio, dopo un fallimento così clamoroso, lo promuove, cos’altro può fare? E quindi ecco che il metodo Lieto arriva a Via Teulada: si riorganizzi la redazione, si creino le squadre di autori e collaboratori, si “dii” una bella mano di pittura a rinfrescare il tutto. Risultato? Nulla. Piatto. Zero.
Ci chiediamo se l’attento Amministratore Delegato Salini o chi per esso oltre che fare foto col soggetto in questione abbia mai dato un’occhiata ai trascorsi di questo fine stratega della comunicazione e si sia mai chiesto se questo contratto a peso d’oro sia stato strappato a fronte di quali risultati nel corso degli ultimi anni. Concludiamo con le sue stesse parole prese dalla lettera inviata ai dipendenti Rai in cui traccia un bilancio del Sanremo 2019 e dà appuntamento a quello del 2020 :“Ci stiamo mettendo passione e impegno per cambiare pelle e costruire la Rai del futuro, una Rai migliore, più trasparente e più aperta di cui andare orgogliosi”.
Buona idea, perché non affidare Sanremo 2020 proprio alla passione e all’impegno di Casimiro Lieto? Così chiudiamo definitivamente baracca e burattini.
Bob Tv