E’ stata presentata questa mattina a Roma nella sede Rai di viale Mazzini, la serie evento ‘Il nome della Rosa’, che arrivera’ in prima visione su Rai 1 dal 4 marzo. Otto episodi per quattro appuntamenti imperdibili destinati a tutti i fan del celebre romanzo di Umberto Eco, che torna a prendere vita dopo piu’ di trent’anni dalla pellicola con protagonisti Sean Connery e Christian Slater, grazie a una coproduzione da 26 milioni di euro di 11 Marzo Film, Palomar con Tele Munchen Group in collaborazione con Rai Fiction. Presenti alla conferenza stampa oltre ai produttori e dirigenti Rai, il regista Giacomo Battiato e alcuni dei protagonisti della serie tra i quali John Turturro, Fabrizio Bentivoglio, Stefano Fresi, Antonia Fotaras, Greta Scarano e Roberto Herlitzka. “L’idea di acquisire i diritti del romanzo venne ad Andrea Porporati, ma non fu un’operazione semplice. Riuscimmo a convincere Eco garantendo un controllo editoriale forte da parte della Rai. Fu garantito di mantenere lo spirito del romanzo” ha dichiarato Matteo Levi di 11 Marzo Film in conferenza stampa, raccontando la genesi del progetto, mentre il presidente di Palomar, Carlo Degli Esposti, ha ricordato come da giovane a Bologna, sua citta’ natale, avesse sentito parlare di un professore che raccontava cose che aprivano le menti. Ora dopo tanti anni, l’augurio di Degli Esposti e’ che questa serie “aiuti ad allargare le menti degli italiani e del mondo”. La serie ha suscitato un grande interesse, tanto da essere acquistata in tutto il mondo quando era ancora in fase di produzione e non a riprese finite. Orange in Francia, Sky in Germania e addirittura la Bbc che trasmettera’ ‘Il nome della Rosa’ in prime time: “Non accadeva da almeno 30 anni”, ha dichiarato Levi.
“Tra i tanti miracoli di questa serie c’e’ che sono ancora vivo”, ha scherzato Battiato in conferenza stampa. “Non e’ stato semplice realizzarla. ‘Il nome della Rosa’ non e’ un romanzo, ma un grande libro: ci sono storia, filosofia, amore, si parla del ruolo della donna nel mondo, di terrorismo e di conoscenza. Il problema era trasformare tutto cio’ in immagine e non in una lezione fatta dalla cattedra” ha dichiarato il regista congratulandosi con il cast che ha definito straordinario e in cui figura anche il giovane Damian Hardung. L’attore che nella serie interpreta il novizio Adso e’ stato scelto dopo un lungo cast in Germania perche’ “volevamo un attore tedesco, come il personaggio che avrebbe interpretato”. Protagonista della serie ambientata a inizio 1300 e mentore nel viaggio di formazione del giovane Adso, il monaco francescano Guglielmo da Baskerville, interpretato da un quantomai azzeccato John Turturro, completamente a suo agio nei panni dell’ex inquisitore ora ‘investigatore’ alle prese con una serie di omicidi all’interno di un’abbazia benedettina del Nord Italia. “Ho scoperto il libro ‘Il nome della Rosa’ dopo aver letto la sceneggiatura ed e’ stato incredibile. Il romanzo affronta tematiche ancora attuali”, ha dichiarato l’attore in conferenza stampa. Il libro ha catturato a tal punto Turturro da indurlo a collaborare con gli sceneggiatori (Giacomo Battiato, Andrea Porporati e Nigel Williams) alla riscrittura del testo per la serie: l’intento comune quello di essere il piu’ possibile fedele al testo di Eco. E’ cosi che al contrario del film con Sean Connery (“Che non ho mai visto” ha confessato Turturro), nella serie Guglielmo da Baskerville abbandona le vesti dello ‘Sherlock Holmes dallo sguardo astuto’ per diventare un personaggio dall’aplomb piu’ modesto ma non meno intrigante.