Al Martedì Berlinguer e Floris intrattengono il pubblico del talk show politico. Le due audience quest’anno si equivalgono, con una leggera prevalenza di Floris che, va detto, paga un doppio pegno: 1) le numerose interruzioni pubblicitarie proprie della tv privata; 2) il frastuono degli applausi attivati, in funzione della sostanza assunta, dall’assistente di studio.
Se i totali sono simili, gli addendi mostrano significative differenze. Fosse per le donne a prevalere su tutta la linea sarebbe Berlinguer mentre, se Floris alla fine è quello che la spunta è grazie ai maschi (sarà forse per l’insieme più gladiatorio, talvolta somigliante a La Gabbia, che si è nel frattempo traferita dalla tv al Governo).
E comunque, mentre su Rai3 e La7 molti stavano in studio a spaccare in quattro i capelli della politica (intrattenendo fra tutte e due 2,8 milioni di spettatori medi, prevalentemente oltre i 60 anni) su Italia1 erano 2,2 milioni quelli che se la spassavano con la paraculaggine antipolitica dei Gabibbi delle Iene.
La cui specialità, per quel che di tanto in tanto ne abbiamo visto, consiste nel cogliere in castagna questo o quel briccone –in genere fattucchiere o deputatesse in difficoltà- e nell’aggiungerci, per soprappiù, un proprio specifico contributo di bricconate (ricordiamo Stamina).
E tuttavia non è per quel che fanno che mietono da anni i loro ascolti, bensì, ne siamo convinti, per come lo fanno. Con un linguaggio da discoteca, con fremiti e lampeggii, pieno di cose dette scappando. I più accigliati la chiamerebbero fake information perché se questo è lo stile riesci a rendere fasulla perfino la Divina Commedia. Insomma, a noi chiaramente quella roba non piace né per il come né per il cosa.
Ma ben diversamente la pensano gli italiani dai teen agers ai quarantenni che fortemente l’apprezzano. Guarda caso, le stesse fasce d’età che si tengono alla larga da Carta Bianca e Dimartedì, come se solo a gettargli uno sguardo se ne dovesse riferire la mattina appresso nel tema in classe. Queste Iene da poltrona oltre che giovani sono di media istruzione, cioè prevalentemente in possesso del diploma di scuola media e media superiore e fortemente concentrati nel Sud Italia. Paiono, ci azzardiamo a dirlo, il ritratto stampato dell’onda gialla che ha colorato nelle ultime elezioni politiche l’ex Regno delle Due Sicilie. Ed è dunque la tribù più decisiva per chiunque abbia in animo di contendere pezzi di società e di elettorato alle attuali forze di governo.
Quale sia, poi, la specie più adatta a battere le iene, che ridono di tutto e tutto scelgono, purché ci sia da riderne, non sapremmo. Certo non i gufi. Forse gli elefanti, grazie alla memoria.
Stefano Balassone
già nel cda di Rai e vicedirettore di rai3