Rai Uno, La vita è una figata: Bebe Vio sdogana la domenica degli italiani

Il nuovo programma in onda alle ore 17.45: chiacchierate in "casa" con persone comuni e personaggi famosi. Racconti di vita, di sfide, di difficoltà e di sogni da realizzare

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Bebe Vio, il direttore Fabiano e Simona Ercolani (Foto Paolo Pizzi)
Bebe Vio, il direttore Fabiano e Simona Ercolani (Foto Paolo Pizzi)
Bebe Vio è una forza della natura, un’atleta capace di vincere l’oro nella scherma alle Paralimpiadi di Rio, e ora anche di sdoganare la domenica pomeriggio degli italiani. Da domenica 8 ottobre, infatti, arriva su Rai Uno il programma televisivo La vita è una figata.
Bebe Vio vestirà i panni della conduttrice portando dalle ore 17.45 una sferzata di energia positiva, ma soprattutto tante storie di vita vissuta di personaggi famosi e di gente sconosciuta. Storie di cadute, di gente che però nel dolore e nella fatica ha trovato il modo di rialzarsi.
Una programmazione per certi versi innovativo nella domenica di Rai Uno, che parlerà a viso aperto di disabilità, di difficoltà oggettive, di sfide, ma anche di sogni e di obiettivi. Tanti i personaggi anche famosi che si lasceranno intervistare in modo insolito.
Bebe Vio è una ragazza magica, come canta Jovanotti nella canzone che fa da sfondo al programma. Lei infonde energia positiva e ti contagia, anche attraverso il video.
“Bebe rappresenta qualcosa di straordinario per la famiglia dei paralimpici – ha detto Luca Pancalli presidente del Comitato Italiano Paralimpico -, è una grande atleta che non si fa distratte da nulla. Questa trasmissione è merito della Rai, venti anni fa sarebbe stata impensabile. La Rai ha compreso che i tempi sono cambiati”.
Il direttore di Rai Uno, Andrea Fabiano, ha spiegato come è nata l’idea di questa trasmissione: “Con Simona Ercolani abbiamo cominciato a pensare a questo programma un anno fa. Bebe Vio è una narratrice di storie, e affronta questa prima esperienza di conduttrice, ma quando arriva lei fa succedere qualcosa di speciale, sposta l’aria, le emozioni. Il titolo del programma è un manifesto. La parola figata va su Rai Uno, ma tutto ci fa capire come sono cambiati i tempi e che tipo di avventura è questa. Il manifesto sono anche le storie, la collocazione del programma. Insomma ci sembrano tanti piccoli passi in avanti”.
“Il programma è figlio di una grande esperienza, di uno scambio fantastico con storie e con Bebe – racconta Simona Ercolani, ideatrice del programma realizzato da Stand By Me per la Rai -. Si impara tanto, ci sono incontri straordinari con persone sconosciute, ma Bebe Vio ha l’attitudine al rapporto uman. Il programma è ambientato in un loft arredato secondo il gusto di Bebe, che ha anche un talento artistico, e ha voluto inserire alcuni oggetti suoi. Una bella avventura, e farla su Rai Uno è fantastico, speriamo che il pubblico apprezzi. I genitori di Bebe sono grandi, anzi “top” come dice lei. In ogni puntata c’è il racconto della storia di uno dei ragazzi dell’associazione art4sdport, una onlus che fa fare sport a coloro che hanno subito delle amputazioni. Le storie quindi raccontano di persone che sono cadute e si sono rialzate. Ci vuole coraggio a porre un programma così la domenica pomeriggio”.
Fabiano ha già in mente di fare una seconda edizione, al di là dei risultati che il programma porterà in termini di ascolto. Ma starà a Bebe Vio decidere fra tutti i suoi impegni di giovane 20enne: l’università, la patente e soprattutto ora il mondiale di scherma a Roma il prossimo mese di novembre, e ovviamente le Olimpiadi di Tokyo.
“Mi son divertita molto a fare questo programma – ha dichiarato Bebe Vio -, è stata un’esperienza bellissima, ho preso tutto come un gioco. Non avevo preparato nulla, ma avevo una reale curiosità di conoscere chi arrivava, mi fidavo di chi aveva scelto per me gli ospiti. Io ora devo pensare al mondiale di Roma, anzi venite a vederci”.
E poi tornando a parlare di La vita è una figata: “Il bello di questo programma è di stare dentro una casa, un loft, io mi sentivo come a casa mia, mi piace quella casa. Succedevano cose vere, anche l’imbarazzo per le telecamere. Il titolo è stato preso da una frase che mio padre mi disse in un momento di difficoltà dopo il ricovero in ospedale. I video selfie sono la mia parte preferita. Mi fa strano sentire tanti complimenti, io sono abituata a dimostrare sempre qualcosa, perchè cerco di essere un esempio per i più giovani”.