Rai Uno, le “dieci cose” che vorremmo chiedere a Fabiano

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Andrea Fabiano

Visto il recente exploit del sabato sera, capitato giusto a pennello dopo l’intervista rilasciata sulle criticità individuate dal direttore relativamente alla programmazione di Rai Uno prendiamo spunto dal titolo per stilare le 10 cose che vorremmo dire al direttore…
Partiamo dal basso:
10) Giovane direttore Fabiano, in lei si sono riposte grandi speranze vista la sua giovane età: speranze di cambiamento, di innovazione. Ecco! Tenga bene a mente questo ma ricordi il suo passato. Lei viene dal marketing e dovrebbe conoscere il pubblico che ha davanti e se non le è più ben chiaro visti i nuovi impegni chieda alla sua ex divisione di darle un prospetto con le fasce d’età o magari ripristiniamo i test sui gruppi d’ascolto. Anche solo la presentazione a voce dell’idea potrebbe dare risultati interessanti.
9) Veltroni! Uno stimatissimo intellettuale, un politico di grande levatura, un bravo giornalista, uno scrittore prolifico soprattutto nel campo delle prefazioni, un fine documentarista… ma la tv? A parte il libro “I programmi che hanno cambiato l’Italia. Quarant’anni di televisione” del 1992 perché un’idea del buon Walter le ha fatto dire Sì, FACCIAMOLA!! Si faccia la domanda e si dia schiettamente la risposta.
8) Federico Russo: chi è costui? Se lo saranno domandati quelli che per anni hanno mangiato su Rai Uno pane e Clerici con contorno di Montalbano, Lino Banfi e Terence Hill. Un conduttore giovane noto al pubblico generalista per “The voice”, programmi in terza serata su Rai Due sulle Start Up e per essere la voce fuori campo dell’Eurovision Song Contest? Bene, benissimo, un intuito eccezionale.
7) Un milione di euro a puntata? In questo periodo? Con il canone obbligatorio in bolletta? Dica la verità, hanno messo il pollice sull’ultimo zero quando le hanno presentato il preventivo: lei era convinto fossero 100mila euro e avrà detto tra sè e sè: ma sì, se pure non andrà benissimo potrò sempre dire di aver fatto una cosa culturale con Veltroni che è costata poco, figurati se Walter con la sua passione per i bambini africani pensa a un programma che costa un botto!
6) Un milione di euro a puntata (bis) per un progetto di quattro puntate quindi alla fine della fiera 4 milioni di euro? Si rifaccia dare subito i soldi indietro, immediatamente! Per fare un programma noioso bisogna andare in appalto e spendere 4 milioni di euro?  Se fosse rimasto in azienda avrebbe potuto distribuire a pioggia premi produzione, avrebbe fatto lavorare il reparto scenografia, i costumi, il montaggio, il trucco e il parrucco, pagava gli straordinari a tutti e taxi notturno per tutti e alla fine le restava anche qualcosa: a spanne oltre due milioni. Sarebbe andato male lo stesso ma in azienda le avrebbero fatto una statua che avrebbe sostituito il cavallo.
5) Un sabato sera senza una donna? Non è sessismo ma varietà nello stile della conduzione. Una donna alla conduzione avrebbe aperto scenari differenti rispetto a quello offerto dai 4 uomini: Insinna, Russo, Cattelan e Buffon… mancava il mazzo di carte e partiva la briscola.
4) Flavio Insinna al sabato sera? Nessuno avrebbe mai pensato che Affari tuoi entrasse in affanno in questa stagione ma mettere Flavio Insinna anche di sabato sera è un invito ad uscire di casa per andare al cinema. O forse è questo il vero intento del progetto di Veltroni? Spezzare le catene che ci tengono inchiodati alla tv per riscoprire la gioia di un uscita tra la gente e magari andare vedere un bel film d’essai. Non ci avevamo pensato.
3) Tre sono le puntate che mancano. Speriamo che nella riunione di rito sul cosa fare per salvare il salvabile lei abbia smesso i panni del bravo ragazzo e indossato quelli del direttore di una volta. Perché quando si faceva la riunione col direttore si aveva paura. Eh sì, perché il direttore ti inc..ulcava le sue linee editoriali e non era così alla mano come lei. Con davanti professionisti come Duccio Forzano, Pietro Galeotti, Chicco Sfrondini alzi la voce e minacci di non farli lavorare più in Rai se non le portano un risultato che sia almeno dignitoso, magari funziona.
2) Magnolia: si appunti il nome di questa casa di produzione così che quando le proporranno altri format lei possa dire… Ah! Voi siete quei geni che mi hanno fatto fare quella colossale figura di merda al sabato sera, quelli che mi hanno riciclato dal conduttore agli ospiti personaggi della vostra scuderia… Bene, a parte l’Eredità  son curioso…cosa avete di bello da propormi stavolta?
1) Giovane direttore carissimo. A volte con lei siamo un po’ aspri lo ammettiamo ma  lei ha il gravoso compito di guidare la rete ammiraglia, un canale devastato culturalmente dai suoi predecessori e non saranno i “Cose nostre” o gli eventi una tantum di Giletti a salvarla: non operi “correzioni” ma dia spallate, demolisca, rifondi…ma, cacchio, non di sabato sera, non dopo neanche un anno dal suo insediamento. C’è così tanto da fare, non parta dalla ciliegina.

Tv Bob