Rai, Campo Dall’orto e il tempio maledetto

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Era venuto in Rai come un novello Indiana Jones a portare innovazione al posto della tradizione ma non arriverà a vedere il panettone. Rime fin troppo baciate a parte è questo che tutti pensano a viale Mazzini e di sicuro il bell’Antonio non fa nulla per cambiare la situazione.

FINTA INNOVAZIONE – Chissà quanto si è già arrabbiato Terminator Anzaldi a vedere le anticipazioni dell’intervista sull’Espresso. Quella in cui, in perfetto stile Arrogance dall’Orto non si ammette minimamente di aver inanellato una serie memorabile di cappellate ma si insiste a premere sull’acceleratore di una presunta innovazione che nessuno vede oltre la schiera di dirigenti estasiati che ha nominato. Ultimo in ordine di arrivo il programma di Bollani che, ironia della sorte si chiama L’importante è avere un piano, proprio quello che manca alla Rai in questo momento. In questo caso non si contesta nemmeno il programma ma se chi ti precede è il Medico in famiglia stagione 10 non ti lamentare se gli ascolti sono miseri consentendo a Canale 5 di doppiarti con un intervista a Simona Ventura, praticamente uno spin off di Walking dead.

BELLA RAGA – E’ arrivato l’uomo di Mtv si gridava 15 mesi fa con entusiasmo, e nessuno si è mai soffermato a ricordare che Mtv faceva l’1% ed era vista da un pubblico che aveva in “bella raga” il suo mantra. La dice lunga la nota di viale Mazzini che chiarisce il pensiero del suo amministratore delegato (a proposito, chi avrà fatto uscire quella nota se il capo supremo è lui?) in merito a Bruno Vespa: “In relazione all’anticipazione fornita dall’Espresso riguardo l’intervista rilasciata dal direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto, onde evitare qualsiasi fraintendimento l’Azienda ribadisce l’assoluta considerazione che ha avuto e che continua ad avere nei riguardi di Bruno Vespa il cui ruolo e la cui riconosciuta professionalità non è – e non è mai stata – in discussione.” Sembrerebbe un prendere le distanze e se notiamo che quest’anno manca proprio lui dall’album fotografico del giorno di chiusura delle Leopoldiadi, evento sportivo in cui i Renziani si riuniscono per vedere chi la spara più grossa, chi la spara più in alto, chi in lungo si fa molto in fretta a constatare che 2+2 non fa 12 inteso come dicembre. Ci mancheranno le sue uscite storiche come “da inizio gennaio le prime serate Rai sono cresciute dello 0,7% con un +1,3 nella fascia tra i 15 e i 44 anni”: neanche più il premier gioca cosi con i numeri quando illustra la non-crescita del nostro paese ma si sforza di mantenere uno spirito positivo.

IL PESO DELLE PAROLE – Le parole sono importanti Antonio e vanno soppesate ma soprattutto pensate e non sciorinate con quella faccia un po’ annoiata e semi addormentata che indossi: non puoi uscirtene parlando della Maggioni e della Trilateral Commission, il gruppo italiano dell’associazione americana fondata da Rockfeller, con «L’ho scoperto, come tutti, leggendo i giornali». Non puoi averlo scoperto dai giornali perché poi arriva la nota dell’azienda che dirigi che è costretta a precisare che: “Quanto alla domanda del giornalista dell’Espresso relativa alla presidente Monica Maggioni e alla Trilateral Commission, si precisa che la presidente aveva condiviso con il direttore generale la possibilità della nomina alla presidenza della Trilateral, poi diventata di dominio pubblico attraverso gli organi di stampa”. Vedi Antonio che non l’hai appreso dai giornali? Prendilo un caffettino prima di rilasciare interviste in maniche di camicia, senza cravatta e con il gilet.

Vedremo cosa accadrà, manca poco al Santo Natale e i panettoni stanno per fare bella mostra sugli scaffali dei supermercati.

E chissà che insieme a lui non vedranno la via d’uscita anticipata i direttori che più di tutti rappresentano le sue disastrose scelte in campo manageriale: la brizzolata Daria Bignardi che segna un nuovo grande insuccesso che sfonda la barriera del 3%: quell’Amore criminale come solo chi ha pensato di far condurre ad Asia Argento un programma e il giovane Andrea Fabiano che appare sempre più spaesato al timone di una rete che va alla deriva.

Ah no, scusateci, c’è un più 1,3% nella fascia tra i 90 e i 99 tra le 2 e le 4 del mattino.  Come non accorgersi che il cambiamento è cominciato?

Tv Bob