I ragazzi del Bambino Gesù non saranno più in onda, il documentario si è concluso ieri sera, ma le loro storie proseguono oltre lo schermo e continueranno a segnare lo sguardo non solo di chi la tv la vede, ma anche di chi la tv abitualmente la fa.
I RAGAZZI DEL BAMBINO GESÙ
Lo sa bene Simona Ercolani, Ceo e produttrice creativa di Stand by me e ideatrice del documentario in 10 puntate che all’indomani dell’ultimo appuntamento su Rai Tre ha commentato: “Raccontare la malattia attraverso gli occhi dei giovani è stata un’esperienza umana e professionale straordinaria che ha dato un valore aggiunto al mio lavoro e a quello di tutti coloro che hanno preso parte con impegno e passione a questo progetto”.
“Seguire questi ragazzi per oltre un anno nel loro percorso di cura, documentarne la sofferenza, le paure, ma anche la gioia e la speranza – ha spiegato Ercolani – non solo ci ha coinvolto emotivamente perché la battaglia contro la morte e per la vita ci accomuna tutti, ma ha anche cambiato il nostro sguardo sulla realtà, insegnandoci tanto sulla nostra professione, sulla nostra capacità di ascolto e sul nostro modo di raccontare le storie. Del resto non c’è una vera fine in queste storie perché a volte si guarisce, altre volte no, altre volte ancora si guarisce ma non del tutto. E’ la vita. Nuda e cruda. Abbiamo raccontato un viaggio – ha aggiunto – anzi un pezzo di un viaggio e per me è stato un privilegio e un regalo”.
RINGRAZIAMENTI
E ha concluso: “Ringrazio quindi con affetto tutti i ragazzi per avere avuto fiducia in noi: Roberto, Klizia, Annachiara, Flavio, Giulia, Caterina, Sabrina, il piccolo Simone, Alessia e Sara. E ringrazio le loro famiglie e la presidente del Bambino Gesù Mariella Enoc e tutto lo staff dell’Ospedale pediatrico, il personale medico e paramedico, le associazioni e i tanti volontari che sono stati disponibili con noi e naturalmente il Dg della Rai Antonio Campo Dall’Orto e la direttrice di Rai Tre Daria Bignardi per aver creduto in questo progetto che ci auguriamo possa proseguire e dare voce a nuove vite e a nuove storie”.