Rai Due, Secondo Costa: ultima puntata dedicata al cibo

La ricetta migliore da uno chef stellato, i consigli per fare partire una start-up di successo da un noto imprenditore e poi per parlare di street food arriva Chef Rubio

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chef Rubio

Ultima puntata di Secondo Costa il caleidoscopico viaggio di Costantino Della Gherardesca tra i temi fondamentali della vita, in onda su Rai2 mercoledì 14 giugno alle 23.30.

Dopo integrazione, amore e salute, il conduttore si dedica a uno dei temi a cui tiene di più, il cibo, esplorando il significato di questa parola così cult e “proficua” per la cultura italiana.
Consapevole del giro di affari generato dal business del cibo in Italia, Costa dichiara fin da subito di voler “scendere in campo” in questo settore, trasformandosi in un imprenditore pronto a lanciare la sua ricetta preferita all’interno del mercato agroalimentare italiano: la pastella di piccione marocchina, ma in versione “street food”.
Per portare a termine nel migliore dei modi il suo progetto, Costantino decide quindi di farsi aiutare da esperti vari: per primo raggiunge Davide Scabin, chef stellato al quale chiede consiglio sul modo migliore di realizzare la ricetta; successivamente incontra Federico Grom, imprenditore di successo, per avere più informazioni possibili sul come attivare la sua “start up”; infine, decide di affidare i termini della sua strategia di lancio commerciale a una giovane agenzia di comunicazione di Milano, composta di giovani menti creative, che gli produrranno un logo, uno slogan e addirittura uno spot.
Arrivato il giorno del lancio della sua evocativa Pastilla di Piccione, Costa decide di scendere in strada col suo “track food” ma non senza farsi aiutare dal suo caro amico Chef Rubio, il re indiscusso dello “street food” italiano.
Dall’inizio alla fine della puntata, il percorso di Costantino ci racconta non solo le fasi di creazione, produzione e comunicazione di una start up alimentare, ma soprattutto disegna una panoramica curiosa e puntuale sull’evoluzione del cibo in Italia, dalla valorizzazione della nostra tradizione culinaria che molto deve alle nostre nonne, fino a sbirciare nel futuro di questo settore, aiutandoci anche a intravedere quali saranno le tendenze che fra trenta anni arriveranno sulle nostre tavole.