Le due società di telefonia che per prime inizieranno a rimborsare i loro clienti, sono Wind e Tre Italia. Entrambe hanno comunicato ai propri clienti che, tra aprile e maggio, inizieranno ad attuare i primi rimborsi. Nello specifico Wind ha dichiarato che entro il 2 maggio effettuerà i rimborsi per coloro che hanno rinnovato le proprie offerte tra il 3 e il 15 aprile; mentre Tre attiverà i rimborsi per i rinnovi effettuati tra il 24 marzo e il 15 aprile.
Codici, qualora non venissero restituite le somme indebitamente percepite, avvierà un’azione di classe, è finito il tempo della comprensione.
Ricordiamo che L’Agcm ha diffidato i due operatori che provvederanno entro maggio 2018 a rimborsare i propri clienti. La prassi diffusa tra gli operatori telefonici di ridurre il periodo dell’abbonamento da 30 a 28 giorni, infatti, è stato un vero e proprio aggiramento della legge n.172 del 4 dicembre 2017, non gradito dall’Agcm che ha invitato Tre Italia e Wind a rivedere la procedura attuale ed eventualmente a rivedere il proprio listino prezzi in modo più trasparente. Anche l’Agcom a marzo 2017 con la delibera 121/17/CONS era intervenuta per vietare la fatturazione a 28 giorni nelle offerte sul fisso e convergenti.
La Legge infatti stabilisce che gli operatori di telefonia, di reti televisive e di comunicazioni elettronicheprevedano la cadenza di rinnovo delle offerte e della fatturazione dei servizi, ad esclusione di quelli promozionali a carattere temporaneo di durata inferiore a un mese e non rinnovabile, su base mensile o di multipli del mese. In questo modo, si ritorna ad avere 12 rinnovi l’anno, e non più 13 come accadeva con la tariffazione ogni 28 giorni.
“L’Associazione CODICI continuerà a tutelare i consumatori dato che su questa partita della telefonia il consumatore deve essere informato – ha dichiarato il Segretario Nazionale Ivano Giacomelli. Ad oggi – prosegue il Segretario Nazionale – rimane fermo il fatto che gli operatori telefonici devono tornare alla fatturazione mensile e rimborsare in tempi brevi quanto sottratto ai consumatori”.
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