Maltempo, Coldiretti: «Sos grandine, strage vigneti»

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“L’allarme maltempo e grandine colpisce i vigneti dove le uve sono pronte per la raccolta o dove e’ appena iniziata la vendemmia, favorita dal lungo periodo di caldo”. Cosi’ in un comunicato stampa sul monitoraggio della Coldiretti in relazione all’ondata di maltempo prevista sull’Italia da nord a sud, che rischia di creare problemi alle coltivazioni gia’ colpite da eventi climatici avversi con oltre mezzo miliardo di danni all’agricoltura dall’inizio dell’anno. “Le prime avvisaglie della perturbazione hanno gia’ provocato una vera strage delle uve Primitivo in provincia di Taranto dove, secondo quanto accertato dalla Coldiretti Jonica, la bomba d’acqua e vento ha danneggiato il 60% della produzione con la richiesta di avviare le verifiche per la dichiarazione dello stato di calamita’, da parte della Coldiretti”. La grandine, precisa Coldiretti, “e’ uno dei eventi piu’ temuti dagli agricoltori in questo momento perche’ si abbatte su frutteti e vigneti prossimi alla raccolta e rischia di far perdere un intero anno di lavoro in pochi minuti”.

Continua Coldiretti “Siamo di fronte ad un’evidente tendenza al cambiamento del clima con il surriscaldamento che negli ultimi trent’anni ha fatto aumentare di un grado il vino italiano che e’ anche piu’ vulnerabile alla maggiore frequenza degli eventi estremi che si manifestano con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e violente ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. La vendemmia quest’anno, salvo imprevisti, si prevede con una produzione complessivamente in aumento tra 10% e il 20% con circa 46/47 milioni di ettolitri rispetto ai 40 milioni dello scorso anno, con una gara produttiva testa a testa con gli storici rivali francesi”. Da nord a sud della Penisola, conclude la Coldiretti, “e’ partita nella prima decade di agosto tradizionalmente con le uve Pinot e Chardonnay in un percorso che prosegue a settembre ed ottobre con la raccolta delle grandi uve rosse autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo e che si conclude addirittura a novembre con le uve di Aglianico e Nerello”.