Mentre lo spread sale, mentre la borsa di Milano brucia 20 miliardi in una giornata, mentre si profila uno scontro con la UE che potrebbe alleggerire le tasche dei risparmiatori italiani per i prossimi anni, c’è chi nel Pd decide di occuparsi de “la Prova del cuoco” condotta da Elisa Isoardi compagna di Matteo Salvini.
La solita arma di distrazione di massa usata a piene mani dai grillini e dal ministro dell’Interno sul tema dell’immigrazione, ma che oggi punta su Elisa per colpire in qualche modo Matteo che pure gli aveva fatto pubblicamente gli auguri all’esordio della trasmissione.
Così il renzianissimo on. Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai, quello che qualche giorno fa esaltava gli indici di ascolto registrati di Renzi nelle sue varie comparse televisive come segno dell’immarcescibile popolarità del suo leader, ieri ha presentato una interrogazione al presidente della della tv di Stato in merito al trend negativo del programma di Rai1”La prova del cuoco”.
Insomma, una questione di interesse nazionale che agita i sonni di molti nostri concittadini/e perché, rileva Anzaldi, nella passata stagione, con la conduzione di Antonella Clerici, la trasmissione aveva registrato una media di share del 15,9% e 1.891.000, mentre con la conduzione della Isoardi è passata a un indice del del 12,4%. Che in soldoni (pubblicitari) significa che da 1.611.000 telespettatori dell’esordio si è passati a una media di 1.200.000 con una perdita di circa 400mila telespettatori.
L’appassionante questione è nota (ne abbiamo scritto anche noi) ma le campane bisogna pur sentirle tutte anche per diradare i fumi della strumentalizzazione politica. Così di campane in giro ne abbiamo sentite altre.
Queste ci dicono che la stagione decisamente difficile per LA PROVA DEL CUOCO condotto da Elisa (per vocazione o sacrificio naturale) risulta “appesantito” (sfibrato?) da 18 anni di diretta quotidiana.
Certo, i numeri (anzi i “numeretti” come direbbe il vice premier Di Maio) non mentono e sembrano lontani i tempi d’oro, quando il cooking show di Raiuno registrava ascolti record: tempi nei quali a cucinare era solo la “Antonellina” nazionale.
Eppure, a volersi documentare, qualcosa (e nemmeno poco) del “magico mondo” della Compagnia dei Fornelli aveva già cominciato a scricchiolare anni fa, come scrivemmo in tempi non sospetti ben prima che subentrasse nella trasmissione la Isoardi.
Ma vediamoli questi “numeretti”.
Il 15 settembre del 2014 LA PROVA DEL CUOCO totalizzava il 17.08% di share. Già un anno dopo, il 14 settembre 2015, perdeva più di 2 punti, segnando il 14.97%. Trend negativo, che l’anno successivo, nella puntata “sorella” del 12 settembre 2016, registrò il calo di un altro punto e mezzo, portando la “corazzata” del mattino della Prima Rete al 12,65%.
Un lento e inesorabile declino, che costrinse Antonella a prendere il toro per le corna e una saggia decisione: ripensare in modo significativo la sua “creatura” (dalla sigla allo studio, passando per i servizi ed il cast) e investire su un progetto tutto nuovo, che nella puntata dell’11 settembre 2017 la riportò ad un meritato 16.40%.
Deve aver pensato la stessa cosa la giovane Isoardi, consigliata dalla stessa Clerici che firma la consulenza artistica del programma (non senza un adeguato emolumento) con tanto di grassetto nei titoli di testa. Elisa (più entusiasta che cauta, a dire il vero) si sarà detta: cambio la sigla, rinnovo lo studio, aggiungo i collegamenti e metto mano pure al cast, evvai!
Operazione forse temeraria che non è bastata e forse non basterà a riportare LA PROVA DEL CUOCO ai vecchi fasti. I numeri citati anche dall’Anzaldi parlano chiaro. La prima puntata della “sua” PROVA DEL CUOCO ha totalizzato il 15.96%, ma giorno dopo giorno quel numero è andato assottigliandosi, fino a toccare il 12.37% di lunedì 24 settembre.
Niente di tanto lontano da quanto anche la Clerici aveva portato a casa qualche anno prima (più o meno nella stessa giornata), senza che tuttavia che la politica si fosse scomodata per denunciare il flop.
Se poi volessimo spezzare un’altra lancia in favore di Elisa dovremmo anche dire che il primo programma di cucina della televisione italiana, è anche penalizzato dalla spietata concorrenza di tante, troppe trasmissioni e rubriche di mestoli e padelle.
La prognosi, ovviamente, non può che restare riservata, ma i soliti malintenzionati sospettano che la Clerici avrebbe passato la mano quando il gioco cominciava a farsi troppo duro.
C’è anche un altro “numeretto” che, sia pur marginalmente, potrebbe consolare l’azienda perché se è vero che lo share determina gli investimenti pubblicitari è altrettanto vero che l’emolumento della Isoardi è ben inferiore a quello percepito a suo tempo dalla Clerici.
Lucignolo